Andrea Schiavone, un siciliano e “Il racconto dei racconti”

Andrea Schiavone, un siciliano e “Il racconto dei racconti”

SIRACUSA – “Il mio lavoro è quello del digital artist compositor, in sostanza manipolo immagini digitali inserendo in esse elementi che prima non esistevano. Non speravo quasi più di ottenere l’incarico ma poi il mio telefono ha squillato: erano quelli di Makinarium, volevano lavorare con me”.

Sono queste le parole di Andrea Schiavone, il giovane siracusano che all’alba dei suoi trent’anni può vantare un curriculum di tutto rispetto, tale da avergli fornito la possibilità di collaborare con la squadra di professionisti che hanno curato, fino all’ultimo dettaglio, gli effetti speciali del primo film internazionale di Matteo Garrone: “Il racconto dei racconti”.

Girate nei mesi caldi del 2014, le riprese dell’horror fantasy in stile seicentesco, hanno fatto spola tra la Puglia e la nostra isola. La trama è l’adattamento cinematografico della raccolta di fiabe “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, pubblicata postuma tra il 1634 ed il 1636.

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In proiezione nelle sale italiane dallo scorso giovedì, la pellicola sta già riscuotendo ottimi consensi dalla critica che loda chi come Schiavone ha lavorato tanto per ottenere un buon risultato.

“Sin da piccolo ho sempre avuto la passione per il disegno e da grande ho studiato arti pittoriche all’Accademia di belle arti di Catania dove ho lavorato su una tesi sul motion graphic perché ad un certo punto ho sentito il bisogno di andare oltre lo staticismo delle immagini – dichiara Schiavone -. Sono dovuto andar via dalla Sicilia e allontanarmi anche dall’Italia per ottenere una formazione più completa e perché il mio è un lavoro che nella nostra nazione non viene valorizzato, anzi è sempre più spesso sminuito: in proporzione gli stipendi all’estero sono cinque volte più alti”.

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Con un budget di circa 14,5 milioni di dollari il film vanta un cast internazionale di tutto rispetto. Hanno collaborato Vincent Cassel nel ruolo del re insieme con Kathryn Hunter nel ruolo della strega.

“Ad un certo punto della mia vita ho deciso di fare una rivoluzione, ho avuto il coraggio e la determinazione di uscire fuori dai miei confini – continua Schiavone -. Dopo l’esperienza spagnola e inglese sono tornato qui in Sicilia e per cinque o sei mesi della mia vita mi sono dedicato alla creazione del mio portfolio da presentare alle agenzie – continua il giovane siracusano -. Così sono partito alla volta di Roma dove ho avuto modo di conoscere personalmente i vari supervisori e ottenere un feedback diretto”.

È proprio in questo modo che il giovane compositor ha iniziato a collaborare con la società Makinarium che oltre ad aver curato tutta la parte degli effetti speciali del film è una delle più importanti nello scenario italiano.

“Sono stati due mesi e mezzo molto intensi, ho amato partecipare ad un progetto del genere ma non nascondo che si tratta di un lavoro minuzioso per il quale probabilmente mi giocherò anche una o più diottrie” ironizza Schiavone.

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Questa è dunque la storia di un siciliano che ce l’ha fatta e che in conclusione ci dice: “Amo il mio lavoro, unisce il lato tecnico a quello creativo, se lo fai con determinazione hai la possibilità di girare il mondo. Mi è capitato di lavorare anche insieme con Garrone che supervisionava il mio lavoro, è stato un po’ stressante ma un’emozione che vorrei riprovare altre mille volte”.