Voto di scambio elezioni regionali 2017: rinviati a giudizio 18 degli 87 indagati – I NOMI

Voto di scambio elezioni regionali 2017: rinviati a giudizio 18 degli 87 indagati – I NOMI

PALERMO – Soltanto 18 degli 87 indagati per voto di scambio dalla Procura di Termini Imerese (Palermo) sono stati rinviati a giudizio dal G.U.P. Valeria Gioeli.

Il procedimento cui sono imputati, denominato “Caputo Salvatore +86“, vede uscire Mario Caputo, fratello di Salvino, attuale parlamentare di Forza Italia; l’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro e il deputato nazionale della Lega Alessandro Pagano, oltre all’ex presidente della Regione Totò Cuffaro.

Gli indagati erano accusati di avere cercato di condizionare il voto comunale a Termini Imerese e le elezioni regionali che si sono svolte nel 2017. A queste ultime era candidato Mario Caputo.

Secondo la Procura di Termini Imerese, il fratello Salvino, ex sindaco di Monreale e molto più noto come politico, avrebbe fatto credere di essere lui il candidato per raccogliere più voti. Secondo la Procura, questa “tattica“, avrebbe costituito un inganno ai danni degli elettori, condizionando la loro libertà di voto.

Tra i 18 rinviati a giudizio c’è anche Salvino Caputo, andato a processo però per un solo capo di imputazione relativo a una turbativa d’asta, e l’ex sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta, anche lui solo per un capo di imputazione.

Le accuse di voto di scambio sono cadute.

Immagine di repertorio