Non si arresta l’emergenza economica e sociale della Sicilia

Non si arresta l’emergenza economica e sociale della Sicilia

PALERMO – In questi giorni c’è stato un susseguirsi di dati statistici particolarmente allarmati per la nostra regione, oggi l’attenzione si concentra sui problemi economici e sociali. 

Da una prima analisi effettuata sui circa cinquecento mila residenti nel territorio siciliano, oltre un milione e mezzo sarebbero le persone effettivamente disoccupate. A destare maggiore preoccupazione è la disoccupazione giovanile, in forte crescita e con poche garanzie concrete di ricrescita, tanto che sempre più ragazzi continuano il percorso di studi fino alla laurea per poi volare via direttamente all’estero. 

“Il Jobs act toglie tutele ma non crea occupazione aggiuntiva. Disegna un Paese che non cresce e aumenta le disuguaglianza tra il Sud e il resto d’Italia”.

Ad esprimere la sua preoccupazione per il dato allarmante è stato Claudio Barone, segretario generale della Uil Sicilia, che domani sarà presente alla manifestazione dell’Uno Maggio che si terrà a Pozzallo. In questi giorni particolarmente neri per il governo siciliano, Claudio Barone non risparmia le sue accuse chiedendo al Presidente Rosario Crocetta di assumere e rispettare impegni ben precisi per far fronte alle emergenze con l’attuazione delle riforme, una maggiore tutela per i posti di lavoro e sbloccare i fondi di investimento. Dalle accuse del segretario generale Uil non viene risparmiato neanche il governo nazionale al quale chiede risposte concrete per i lavoratori siciliani, che questi siano precari, lavoratori dei call center, dell’edilizia ecc.. aggiungendo che non si può avere l’immigrazione come unica arma di difesa contro disoccupazione. 

Francesca Guglielmino