Epifania, etimologia e storia di un termine che attraversa culture e religioni

Epifania, etimologia e storia di un termine che attraversa culture e religioni

Il 6 gennaio di ogni anno i cattolici festeggiano l’Epifania. La storia dei Re Magi, della stella cadente e della visita a Gesù ancora neonato sono note ai più.

Ma cosa vuol dire Epifania? Ed esiste solo per i cristiani?

Epifania: origine del termine

Come tante parole del nostro vocabolario, la parola Epifania deriva dal greco. Il vocabolo greco è ἐπιφάνειν, che in italiano vuol dire “manifestarsi, rendersi manifesto/evidente“. Sin dalla sua origine è legato alle manifestazioni concrete della presenza divina e ha trovato il suo principale ambito di utilizzo in campo religioso.

Già nell’antica Grecia esistevano le epifanie, momenti in cui le divinità si manifestavano concretamente nella vita della popolazione. Con l’avvento del cristianesimo il termine finì per indicare esclusivamente una manifestazione divina, quella di Cristo di fronte ai Re Magi 12 giorni dopo la sua nascita. Per gli ortodossi (alcuni dei quali festeggiano l’Epifania il 19 gennaio), invece, l’episodio rappresentativo è quello del battesimo di Gesù nel Giordano.

A prescindere dalla data e dalla ricorrenza, il termine di origine greco-pagana si è trasformato nel giro di pochi secoli in uno degli elementi più interessanti della religione cristiana, in tutte le sue varianti.

Oltre il cristianesimo: la parola attraverso le religioni

La Teofania (la manifestazione di una divinità), però, non è appannaggio esclusivo del cristianesimo. Ha un significato importante anche per altre importanti religioni, non ultima l’Islam.

Dalla mistica al pensiero sia sunnita che sciita, esiste nella religione musulmana uno spazio dedicato alla Teofania. Un esempio è il mistero dell’Imam nascosto, Muhammad al-Mahdī. Si tratta dell’ultimo Imam, che secondo gran parte degli sciiti vive in “occultamento” da secoli e tornerà a manifestarsi (qui sarebbe la sua Epifania) alla fine dei tempi per dare vita a un Islam perfetto, giusto e puro secondo i dettami di Allah.

Le teofanie costituiscono un elemento fondamentale anche per il misticismo islamico. Le Tajalliat sono le manifestazioni concrete dell’unico Dio, vero Essere e strumento di conoscenza del mondo e di sé.

Bisogna ricordare poi che le manifestazioni divine bibliche non riguardano esclusivamente il cristianesimo, ma anche la sua religione “sorella”. L’ebraismo, infatti, presenta vari episodi nell’Antico Testamento con manifestazioni concrete di Dio: esempi famosi sono le apparizioni, sotto varie forme, a Mosé e le celebri “visioni” dei Profeti.

Oltre la religione: l’Epifania tra religione e letteratura

L’Epifania è senza dubbio un’esperienza forte, indescrivibile e carica di mistero e fascino. Non è un caso, quindi, che sull’argomento si siano scritti e letti numerosi libri. E proprio la letteratura vede numerosi impieghi di questo curioso termine di origine greca, con sfumature diverse da quella puramente religiosa.

L’esempio più noto è sicuramente quello di James Joyce, dove l’Epifania si trasforma in un espediente letterario di alto livello e incommensurabile profondità nel capolavoro “Dubliners“. Si tratta di un momento ordinario, apparentemente banale e tipico della vita quotidiana, che si trasforma in “rivelazione” per il personaggio che lo vive. Niente di religioso o di mistico, solo una realizzazione che manifesta improvvisamente una verità nascosta tra le mille complessità della vita e colpisce senza preavviso.

Epifania e letteratura, però, non è un binomio riscontrabile solo nei testi di Joyce. Nel Medioevo, il Dolce Stilnovo aveva accostato la teofania all’apparizione della donna amata, spesso paragonata a una vera e propria Madonna. In questo contesto, celebre e indimenticabile è la figura della Beatrice di Dante, la cui apparizione assume quasi un significato “divino/religioso” per lo stato di grazia che concede al poeta innamorato.

Conclusione

Un breve excursus, che non ha pretesa di essere completo o esaustivo, dimostra quanto un termine profondamente legato alla cultura religiosa sia in realtà un patrimonio inestimabile anche in altri ambiti, come la letteratura.

Dal mondo greco, la parola Epifania è sopravvissuta fino a oggi e ha dimostrato una vitalità e una dinamicità che poche altre espressioni possiedono: è passata infatti dall’antica Grecia alla prima era cristiana e ai primi secoli dell’Islam, dal Medioevo letterario al modernismo letterario del Novecento, senza perdere la sua dose di fascino e senza smettere di suscitare curiosità.

Foto di Pablo Elices da Pixabay