Imprenditore suicida dopo interdittiva antimafia, Tar di Palermo: “Risarcire società di Rocco Greco”

Imprenditore suicida dopo interdittiva antimafia, Tar di Palermo: “Risarcire società di Rocco Greco”

GELA – L’interdittiva antimafia alla società Cosiam di Gela non doveva essere emessa. È quanto stabilito dal Tar del Lazio e riconfermato, oggi, dai giudici del Tar di Palermo, che hanno accolto il ricorso dell’azienda. Quest’ultima riceverà un risarcimento di 40mila euro.

La decisione di estromettere la società edile dalla white list (nella quale era iscritta già dal 2015), ha spinto al suicidio lo scorso anno il proprietario Rocco Greco.

I giudici hanno evidenziato nella vicenda giudiziaria che ha coinvolto l’azienda e il patron “la colpa grave della pubblica amministrazione“, che “ha palesato un’attività istruttoria gravemente carente, tale da escludere in radice che la valutazione interdittiva si fondi su un quadro fattuale dotato dei requisiti minimi di attendibilità probatoria, e considerato che il complessivo quadro indiziario da cui l’Amministrazione ha inteso ricavare la prognosi di permeabilità mafiosa dell’attività imprenditoriale risulta inficiato anche da elementi di evidente incoerenza e contraddittorietà con sentenze aventi autorità di cosa giudicata e con le precedenti determinazioni della stessa amministrazione (iscrizione nella white list)“.

Rocco Greco era vittima della mafia e denunciò gli uomini che lo avevano costretto a pagare il pizzo. Ma venne imputato per concorso esterno dal tribunale di Caltanissetta. La vicenda giudiziaria penale, da cui uscì assolto, fece perdere alla Cosiam il “certificato antimafia” e la conseguente revoca degli appalti pubblici. Una vicenda che ha rischiato di compromettere definitivamente l’azienda.