Claudia e Fabio, giovani imprenditori catanesi: tra crisi economica e nuove prospettive

Claudia e Fabio, giovani imprenditori catanesi: tra crisi economica e nuove prospettive

CATANIA – Essere un imprenditore in Sicilia non è facile, probabilmente non lo è mai stato. Essere un giovane imprenditore a Catania, dove la competizione è elevata, pare essere ancora più complicato. La crisi economica e il lockdown non hanno solo fermato la macchina produttiva del Paese, ma hanno anche arrestato i tanti progetti che i giovani catanesi avevano in cantiere, sia professionali che personali.

La prima fase della chiusura è stata dura, una vera e propria battuta d’arresto senza precedenti. Solo dopo qualche giorno, quando abbiamo capito che la situazione era più grave di quanto si potesse immaginare, abbiamo cominciato a reagire“, raccontano Claudia e Fabio Capuano, giovani imprenditori del settore della bellezza e parrucchieri professionisti nonché figli d’arte.

Come avete reagito al blocco totale?

Durante questo blocco è successa una cosa che ci ha gratificati a livello umano e professionale: il rapporto con le nostre clienti si è rafforzato, settimana dopo settimana – proseguono i due fratelli -. Da un lato sentivamo la nostra clientela sempre più vicina, dall’altro ci siamo preoccupati delle questione fiscali per mettere in sicurezza i nostri impiegati. La nostra è una piccola impresa con meno di 4 dipendenti e questo ha costituito un ostacolo nella richiesta della cassa integrazione e un ulteriore danno a una categoria già enormemente colpita dalla crisi“.

Come avete strutturato il lavoro durante il lockdown?

Anche noi abbiamo applicato la strategia del lavoro agile che è stato pianificato su due livelli paralleli: consulenze alle nostre clienti e formazione e confronto con colleghi e partner commerciali – prosegue Claudia -. Abbiamo inviato un kit per il colore a tutte coloro che lo hanno richiesto e le abbiamo seguite tramite dei tutorial, guidandole passo dopo passo“.

Anche il rapporto con i colleghi provenienti da tutte le parti d’Italia è stato fondamentale. Con loro avevamo intrapreso un percorso di formazione che ha subito uno stop inevitabile. Stiamo già lavorando affinché si possa proseguire con delle modalità differenti e ci auguriamo che presto si possano strutturare dei corsi formativi per piccoli gruppi“, aggiunge Fabio.

Quando ripartirete – si pensa all’inizio di giugno – quale misure applicherete nel vostro salone?

“Inizialmente saremo costretti a lavorare su prenotazione in modo da limitare la presenza di persone all’interno dello studio. Il nostro salone è abbastanza ampio e fortunatamente abbiamo la possibilità di distanziare le clienti. Inoltre, noi lavoreremo con i dispositivi di sicurezza individuale e per i nostri avventori abbiamo pensato a dei kit monouso“, questa è una prima strategia elaborata da Claudia e Fabio, in attesa di ricevere ulteriori direttive.

Cosa avete tratto da questo periodo di blocco forzato?

La costante interazione con i clienti e il rapporto con i colleghi e altri professionisti del settore del benessere ci ha fatto rendere conto di quanto la nostra professione sia in grado di regalare dei momenti di benessere psicologico. La bellezza, priva di qualsiasi pregiudizio e schema, serve ed è necessaria per fare stare bene la gente – prosegue orgogliosa Claudia -. Inoltre, abbiamo anche imparato a osservare ogni piccolo aspetto del nostro lavoro che prima davamo per scontato perché impegnati nell’atto pratico“.

Il nostro è un lavoro fatto di contatto ed empatia. Nonostante la tecnologia sia stata fondamentale, lo schermo è troppo freddo per trasmettere la passione e l’impegno che sta alla base del nostro mestiere“, conclude Fabio.

Al di là del progresso e di ogni tipo di tecnologia, il lavoro dipenderà sempre dalla qualità e dalla professionalità delle persone che ci stanno dietro. Gli imprenditori catanesi si augurano che questa esperienza drammatica possa servire a ripensare un’economia diversa rispetto a quella a cui siamo abituati, basata sulla rivalutazione della persona e delle sue competenze.

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