Leopolde e Faraone: il Pd come la balena bianca

Leopolde e Faraone: il Pd come la balena bianca

PALERMO – L’appuntamento è fissato per sabato a Palermo: Sicilia 2.0 prenderà il via per una due giorni di confronti. Si tratta della Leopolda in salsa sicula con atmosfera molto renziana, ospiti illustri, tavoli tematici e interventi brevi e ritmati.

Ma gli ultimi giorni non sono stati di certo semplici per il Pd siciliano tra nuovi ingressi e uscite. La recente apertura dei democratici ad Articolo 4 – il movimento prima leanziano poi di Sammartino e della Sudano – ha creato non pochi malumori.

I primi a manifestarli sono stati i civatiani che con una lunga lettera aperta hanno comunicato la loro fuoriuscita dal Pd. Area calda della protesta, oltre Ragusa che è la città di Valentina Spata, anche la zona etnea è magmatica sotto questo punto di vista.

Infatti a Misterbianco e a Motta Sant’Anastasia è iniziata la riconsegna delle tessere degli iscritti ma anche a Trapani sono in vista molte fuoriuscite.

Troppo pesanti per i militanti gli ingressi di “nemici” storici come alcuni deputati di Articolo 4, l’ex Udc Nicola D’Agostino e l’ex sindaco ibleo di centrodestra Nello Dipasquale.

Emblematica la foto postata su Facebook da Danilo Festa – democratico di fede civatiana – che ricorda i rapporti tra la deputata Valeria Sudano e i gestori della Oikos.

Danilo Festa

Fabrizio Ferrandelli – deputato regionale del Pd, spesso critico con il proprio partito – ha prima con un post sul suo blog attaccato la kermesse palermitana e ha annunciato la sua mancata partecipazione a quella che ha ribattezzato una “faraona” (riferendosi al sottosegretario renziano Davide Faraone) piuttosto che una Leopolda.

“Non andrò – spiega Ferrandelli – perché dobbiamo smettere di parlare e iniziare a fare. E se non siamo in grado di guidare la Sicilia, se critichiamo il governo regionale e poi lo invitiamo a coordinare i tavoli, se facciamo contemporaneamente il governo e l’opposizione, allora dobbiamo smontare le tende, alzarci dalle poltrone, congedare assessori e gabinettisti e andare tutti a casa senza perder altro tempo”.

Poi però il deputato dem è più cauto sui nuovi ingressi: “Non ci sono nuove adesioni al gruppo parlamentare del Pd da parte di deputati di altri partiti e la conferma mi è arrivata dall’ufficio di presidenza dell’Ars”.

Di conseguenza Ferrandelli ha lanciato un Invito ai componenti dell’area Civati e ai tanti militanti del partito di “evitare strappi e a continuare il loro impegno nei territori con la passione di sempre”.

“Qualcuno irresponsabilmente – conclude il deputato – sta creando confusione e smarrimento nel nostro popolo, ma al momento si tratta di una bufala. Nervi saldi, quindi, e più impegno perché non ci servono cervelli e cuori in fuga”.

Intanto, però, nonostante tutto il Pd – nazionale e isolano – regge agli scossoni e ingloba anime sempre più diverse proprio come la vecchia Democrazia Cristiana.