Catania, Cervantes denuncia: “Spazi sociali sotto attacco, città in crisi”.

Catania, Cervantes denuncia: “Spazi sociali sotto attacco, città in crisi”.

CATANIA – Tre diversi luoghi – per storia, radici e convinzioni – sono finiti sotto attacco. Tre diversi luoghi con finalità sociali ed educative sono stati messi in ginocchio e depredati, colpendo lo sforzo di decine e decine di giovani volontari.

Si tratta dello Spazio Cervantes, dell’Officina Rebelde e del campo San Teodoro dei Briganti di Librino che nell’ordine hanno subito furti e pesanti danneggiamenti.

Lo scorso 4 febbraio – durante il momento clou della festa di Sant’Agata – i ladri si sono introdotti nella sala prove dello Spazio Cervantes “Riot” rubando tutta l’attrezzatura. Il 9 febbraio è stato il turno dell’Officina Rebelde, con il furto anche di parte della cassa e per finire il 16 febbraio il muro del campo San Teodoro è stato sfondato e i ladri hanno fatto razzia del bar.

“Ci sono coincidenze – spiega un post dello Spazio Cervantes – che hanno un sapore strano: a distanza di pochi giorni tre differenti luoghi animati da attività sociali diverse vengono scassinati e derubati. In poco più di una settimana, in tre diverse zone della città con peculiarità diverse, in tre luoghi adibiti a finalità diverse (forse unica cosa comune attenzione al sociale e alla città), vengono derubati. Un atto già da se infame perché a danno della comunità cittadina: con azioni più o meno discutibili, magari non condivisibili ma sicuramente rispettabili perché differenti dalla chiacchierata davanti a un caffè, queste realtà facevano e fanno qualcosa”.

Per Gaetano Fatuzzo del Cervantes è molto grave il fatto che siano state colpite “strutture con una vocazione sociale e che si spendono sul territorio”.

“Molto spesso – prosegue Fatuzzo – queste realtà totalmente autofinanziate si sostituiscono al vuoto lasciato dallo Stato e hanno riempito con cultura, sport e socialità ciò che le istituzioni non fanno”.

I ragazzi del Cervantes non vogliono esprimere la solita solidarietà di rito ma intendono lanciare una riflessione su un problema comune: Catania è in profonda crisi culturale e morale e questi episodi sono la cartina al tornasole di una crisi senza precedenti.

“I valori morali – prosegue il post – un’etica, un codice di comportamento, sono scomparsi. Non esistono più. Prendiamo spunto da azioni del genere che qualcuno scusa in quanto dettati dalla fame, per invitarvi ad aprire gli occhi e magari fare un giro nelle numerose sale da gioco presenti in città per verificare – qualora ce ne fosse bisogno – come vivono i nostri giovani. A che cosa aspirano? Al degrado. Non c’è nessuno slancio alla bellezza, nessuna formazione di identità, nessuna voglia di riscatto. Il degrado che noi percepiamo non è certo classista. A livelli differenti ci rendiamo conto che colpisce tutti. Con responsabilità diverse ne siamo forse tutti colpevoli”.

Gaetano Fatuzzo però rilancia la sfida del cambiamento e spiega che il Cervantes e la sua sala prove “Riot” non si fermeranno: “Per il prossimo 20 marzo stiamo organizzando un concerto-evento nella nostra sede di via Santa Sofia con alcune band locali per raccogliere i fondi necessari per ricomprare tutta l’attrezzatura rubata. Serviranno circa 3mila e 500 euro e andremo avanti per difendere il nostro spazio e il nostro impegno”.