Larghi “orizzonti” per la tradizione catanese della Pallanuoto

Larghi “orizzonti” per la tradizione catanese della Pallanuoto

CATANIA – La Pallanuoto è uno sport che, tra l’Ottocento e il Novecento, vede le proprie origini in Scozia e in Inghilterra col nome “water polo“. Inizialmente si trattò di uno sport esclusivamente maschile, in quanto volto a misurare la forza e la potenza di coloro che partecipavano.

Nel 1888 viene disputata la prima competizione ufficiale inglese. Dopo due anni vi fu il primo scontro tra le squadre nazionali della Scozia e dell’Inghilterra e sempre in quel periodo lo sport prese piede in tutta Europa, attraverso l’organizzazione di numerosissimi tornei.

Ecco che nel 1900 arrivano i Giochi Olimpici di Parigi in cui la Pallanuoto prese piede come uno dei principali sport di squadra.

Ad oggi rappresenta una disciplina molto amata e molto seguita, anche grazie all‘impatto mediatico dato dalle rappresentative nazionali italiane, le quali vantano una storia di successi incredibili. Queste sono il Settebello, campione europeo in carica, con a capo il CT Sandro Campagna e il Setterosa, squadra femminile, guidata da Paolo Zizza, la quale vanta numerosissime partecipazioni catanesi.

La tradizione di Pallanuoto femminile catanese è importantissima e ricca di successi e passa per nomi come Giusy Malato, storico capitano, Martina Micieli, Tania Di Mario, Rosaria Aiello e tante altre, tutte tesserate e facenti parte della famiglia dell’Orizzonte.

Per vedere e conoscere un po’ più da vicino gli aspetti più importanti della Pallanuoto e data l’importanza e il prestigio della società catanese è intervenuta una delle allenatrici del settore giovanile, nonché ex atleta dell’Orizzonte, Aurora Coppolino, la quale afferma:

Giocare all’Orizzonte vuol dire respirare agonismo puro e viverci dentro non mi è dispiaciuto affatto, seppur inizialmente fossi ignara di aver incontrato la società più titolata al mondo. L’agonismo non è qualcosa di accessibile a tutti, è fatica, sacrificio, è avere un obiettivo fisso ogni giorno. Agonismo è non tirarsi mai indietro”.

L’Orizzonte è sempre stata il top della Pallanuoto della massima serie, ma abbiamo sempre sofferto il settore giovanile, probabilmente perché questa è sbocciata soltanto negli ultimi anni con i mini campionati U10/12/14. Da qualche anno abbiamo una casa EKIPE per cui riusciamo ad avere un bacino di utenza nostro dal quale attingere e siamo riusciti ad allestire un vivaio di tutto rispetto che ha portato risultati con podio in ogni categoria, a livello regionale e nazionale. Inoltre la struttura ci permette di avere spazi e orari.

Prosegue: “Il lavoro si diversifica con i vari gruppi, che nascono per fascia d’età. Si parte dalla preagonistica con l’obiettivo di fare appassionare i bimbi allo sport (7/8 anni). Under 12 si inizia a perfezionare la tecnica individuale e la visione del gioco d’insieme. Si inizia ad apprendere il gestot ecnico. Under 14 si perfeziona la tattica e ci si specializza per ruolo. Gli allenamenti già da piccoli non sono meno di 4 volte a settimana. Se si vuole costruire qualcosa di importante e che possa avere un futuro bisogna cominciare già da piccolini. I più piccolini si allenano un’ora e 15 mentre i più grandi 2 ore.

La Pallanuoto è uno sport estremamente educativo, di contatto, ma che rispetta l’avversario. Uno sport di situazione che abitua agli eventi della vita. Sta prendendo piede ultimamente, ma ci sono ancora molti tabù riguardo all’aggressività o al fisico. Si pensa non sia femminile. Lo consiglierei a tutte le bambine e i bambini“.

E conclude: “Come ogni sport agonistico, il consiglio è di iniziare da piccoli, avendo alle spalle un corso di nuoto e l’acquisizione di brevetti. Negli anni i giocatori di successo hanno avuto caratteristiche diverse l’uno dall’altro. La Pallanuoto si evolve, cambiano le regole e i ritmi e quindi cambiano anche le caratteristiche del giocatore che domina la scena. Sicuramente la componente fisica ha un ruolo predominante, l’essere alti/e con una importante struttura muscolare è il massimo. Però una cosa rimane invariata nel tempo: la testa. Un giocatore intelligente, furbo, dedito al sacrificio, curioso con voglia di imparare sarà sicuramente un giocatore di successo.

Immagine di repertorio