“Finché morte non vi separi”. Arash e Pouneh vittime dell'”errore umano” in Iran e appena sposati: le storie delle 167 vite spezzate

“Finché morte non vi separi”. Arash e Pouneh vittime dell'”errore umano” in Iran e appena sposati: le storie delle 167 vite spezzate

Una tragedia nella tragedia, quella che ha coinvolto le 167 vittime dell'”errore” che ha causato l’abbattimento del Boeing 737 della Ukraine International Airlines che dall’Iran non ha mai raggiunto la sua destinazione. Ognuna ha la sua storia, ognuna la sua vita. Ingegneri, studiosi, famiglie e anche una bimba di un anno sono presenti nella tragica lista di vittime.

Vittime di una guerra che non gli appartiene, vittime di quel “missile lanciato per errore“, perché quel Boeing era stato scambiato per un “aereo nemico“. Vittime, come Arash Pourzarabi, 26 anni, e Pouneh Gourji, 25enne, una coppia di neo-sposini, i quali hanno celebrato le nozze l’1 gennaio scorso. Avevano iniziato il 2020 con il matrimonio, speranzosi di poter creare una famiglia e di vivere assieme il resto della loro vita magari. “Finché morte non vi separi“, peccato che questa morte non sarebbe dovuta accadere.

Anche Siavash Ghafouri-Azar e Sara Mamani si erano appena sposati. Quel missile maledetto, però, ha distrutto il loro futuro. Così come ha distrutto il futuro di tante famiglie, studenti universitari e diversi ingegneri. Tra le vittime c’erano 63 cittadini canadesi, di cui oltre 20 provenivano proprio da Edmonton e molti frequentavano l’Università dell’Alberta (Canada).

Vittime come una bimba di appena un anno assieme a tutta la sua famiglia. Una vita spezzata senza essere mai stata vissuta, in mezzo a tante altre spezzate con ancora tanto da vivere e dare. Un “errore umano” che di umano ha ben poco.

Fonte immagine Facebook – The European Association for the Support of Persons Lonely