Pil pro capite della Sicilia sotto la media: peggiore di Romania e Croazia

Pil pro capite della Sicilia sotto la media: peggiore di Romania e Croazia

PALERMO – Ancora in picchiata il Prodotto interno lordo pro capite siciliano che, secondo i dati del rapporto Check-Up Mezzogiorno, pubblicato lo scorso 17 luglio da Confindustria e Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno), ha superato di poco i 16mila euro, arrivando a 16.254 euro.

Il dato inerente la nostra Regione si colloca molto al di sotto rispetto a quello medio del Sud Italia, che aggira intorno ai 17.300 per abitante, arrivando a essere al penultimo posto della classifica rispetto alle altre regioni italiane. Sotto di noi la Calabria con 15.934 euro a cittadino. Per il Centro-Meridione, l’Abruzzo, per esempio, è la regione con il Pil più alto e raggiunge i 22.800 euro per cittadino. Invece ancora più a Sud stupisce il Molise con un Pil procapite di 18.199, superando la media per le regioni del mezzogiorno.

Il prodotto interno lordo, che calcola il valore di beni e servizi finali della nostra Isola, è talmente contenuto da essere meno della metà rispetto al Pil pro capite della Regione Lombardia che, invece, ammonta a 35.732 euro. In testa alla classifica troviamo il Trentino Alto Adige, con 36.638 euro, Emilia Romagna (33.041) e Valle d’Aosta (32.961 euro). Le regioni settentrionali con valori più bassi rispetto alla media centro-settentrione sono Piemonte (28.378 euro) e Liguria (29.817 euro).

Ma se la Sicilia è la penultima nella classifica italiana, ancora peggiore è la situazione vista all’interno dell’Europa. Infatti, nella graduatoria del vecchio continente, la Sicilia si trova sotto Romania (17.764 euro pro capite) e Croazia (17.486 euro ad abitante) e il nostro Pil è meno di un terzo rispetto a quello irlandese  (50.239 euro).

Una situazione economica che dovrebbe far riflettere in quanto dimostra che la nostra Isola, così come il Mezzogiorno italiano in generale, ha bisogno di una forte scossa economica e di maggiori investimenti che, nonostante fossero presenti nelle agende politiche, non hanno mostrato un cambiamento. Non bisogna però dimenticare che sono molti i giovani che, grazie agli incentivi del Governo, provano a fare radici nel tessuto economico siciliano attraverso le nuove Start up.