Picchia la moglie incinta e la minaccia di morte, arrestato giovane marito orco

Picchia la moglie incinta e la minaccia di morte, arrestato giovane marito orco

MESSINA – I carabinieri della compagnia di Messina nel pomeriggio di martedì 15 ottobre hanno arrestato un 26enne del posto, responsabile dei reati di maltrattamenti contro familiari e conviventi e lesioni personali aggravate, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Messina.

Il provvedimento scaturisce dall’esito di un’attività d’indagine condotta dai militari della stazione di Faro Superiore, sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Messina, a seguito di una segnalazione giunta dal personale del Pronto Soccorso dell’ospedale Papardo di una giovane donna, all’ottavo mese di gravidanza, che aveva fatto accesso al nosocomio con evidenti ferite in tutto il corpo.

Le indagine hanno consentito di accertare che la donna, per futili motivi era stata picchiata selvaggiamente dal compagno, non curante dello stato di gravidanza, peraltro alla presenza di due bambini piccoli.

La donna, dopo essere stata medicata, ormai stanca di sopportare violenze, insulti e mortificazioni, ha confidato ai carabinieri che quello non era il primo, ma l’ultimo di episodi che andavano avanti da anni.
Vessazioni fisiche e morali, umiliazioni e aggressioni che, anche in un’altra circostanza, avevano costretto la donna a fare ricorso alle cure mediche per curare le lesioni provocategli dal compagno violento.

Il 26enne assumeva nei confronti della compagna un atteggiamento autoritario e possessivo, la insultava, la minacciava di morte e le impediva alcune volte anche di uscire di casa. Sottoponeva la vittima a percosse, colpendola con schiaffi, calci e pugni, trattandola come una schiava e riducendola in uno stato di sudditanza e di timore.

La donna non aveva mai trovato la forza di interrompere la loro relazione per paura di una possibile reazione violenta dell’uomo e per i figli. L’ennesima aggressione subita, però, l’ha indotta a raccontare tutto e a interrompere quella storia malata.

Il coraggio della vittima di denunciare i fatti, la pronta segnalazione giunta dal personale sanitario e lo scrupoloso lavoro svolto da carabinieri e autorità giudiziaria hanno consentito di porre fine alle condotte violente del 26enne.

Analizzando i risultati delle indagini, il giudice per le indagini preliminari, ha accolto le richieste avanzate dalla locale Procura della Repubblica e ha immediatamente emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che i carabinieri della stazione di Faro Superiore hanno notificato all’uomo, trasferendolo nel carcere di Messina Gazzi.

Immagine di repertorio