Fentanyl, la nuova eroina sintetica: basta un sovra dosaggio a uccidere

Fentanyl, la nuova eroina sintetica: basta un sovra dosaggio a uccidere

La morte dello chef Andrea Zamperoni a New York, a causa pare di una dose letale di Fentanyl (eroina sintetica), ha riacceso il dibattito sulle droghe pesanti e la loro reperibilità.

Il Fentanyl, noto anche come fentanile, è un potente analgesico, cioè serve a lenire il dolore riducendolo senza, però, andare a curare le cause. Quest’ultimo è un oppiode sintetico. Il farmaco è prescritto nella terapia del dolore in casi estremi tale da essere conosciuto per essere 100 volte più potente della morfina. Tale farmaco è utilizzato anche nel campo anestesiologico.

Negli ultimi anni, soprattutto all’interno del mercato nero farmacologico, per il basso costo e la facile reperibilità, il Fentayl è diventato una vera e propria droga consumata per uso “ricreativo”. Il problema, però, è che gli spacciatori, noncuranti degli effetti ma solo dei soldi delle loro tasche, la immettono insieme all’eroina, oppure spacciandola per eroina. Il sovra dosaggio può portare alla morte molto precocemente.

L’assunzione del Fentanyl può avvenire oralmente, sotto forma di pasticche, ma anche sniffandolo, iniettandolo e raramente fumandolo. Negli Stati Uniti, a causa dell’eccessiva permissività nel prescriverlo, così come altri oppiodi, per la terapia del dolore è nata una vera e propria dipendenza di massa, meglio nota come “crisi dell’oppio” dove i pazienti, alla fine della terapia, rimasti dipendenti dal farmaco, lo cercano all’interno del mercato nero. Tale crisi dell’oppio ha portato alla morte di oltre 80mila persone.

Tutta la potenza del farmaco è dovuta dalla elevata lipofilia, cioè si amalgama bene con i grassi, oli e lipidi, penetrando, così con facilità nel nostro sistema nervoso centrale. Il dosaggio è calcolato in base al paziente e non vi è una vera e propria dose killer.

Il fentanyl se assunto in dosi eccessive può portare, come spiegano gli esperti, a una grave depressione respiratoria, quindi il nostro sistema respiratorio non riesce a garantire il  giusto equilibrio tra ossigeno e anidride carbonica. Tale depressione respiratoria se non curata tempestivamente, porta alla morte.

Croce Rossa Italiana, attraverso la sua agenzia per le tossicodipendenze “Villa Maraini” ha già iniziato a monitorare la situazione e a prepararsi in quanto, come afferma il fondatore Massimo Barra, ci si aspetti possa arrivare anche in Italia.