Mafia e corruzione elettorale, rinviato a settembre il processo a Raffaele Lombardo

Mafia e corruzione elettorale, rinviato a settembre il processo a Raffaele Lombardo

CATANIA – È slittato nuovamente il processo per mafia e corruzione elettorale ai danni di Raffaele Lombardo, ex presidente della Regione Siciliana.

Il procedimento è stato rinviato al 27 settembre per una nuova composizione della Prima Sezione della Corte d’Appello di Catania dopo l’astensione del giudice Marcello Gennaro, nipote dell’ex procuratore aggiunto Giuseppe, deceduto. Lombardo era stato accusato di aver promesso due posti di lavoro in cambio di voti in favore del figlio Toti, eletto con 9.633 preferenze nella lista del Mpa alle Regionali dell’ottobre del 2012.

Il procedimento ripartirà dopo oltre cinque anni di udienze e due sentenze dall’esito differente. La Seconda Sezione Penale della Cassazione, lo scorso anno, ha annullato la sentenza emessa il 31 marzo 2017 dalla Corte d’Appello di Catania che aveva assolto dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa l’ex governatore e lo aveva condannato a due anni (pena sospesa) per corruzione elettorale aggravata dal metodo mafioso, ma senza intimidazione e violenza.

Una sentenza, quella di secondo grado, che a sua volta aveva riformato quella emessa il 19 febbraio 2014 dal giudice per le udienze preliminari Marina Rizza che lo aveva condannato a 6 anni e otto mesi per concorso esterno all’associazione mafiosa.

Immagine di repertorio