Una vita dietro le sbarre, arrestato il catanese Antonino “u Minnau”

Una vita dietro le sbarre, arrestato il catanese Antonino “u Minnau”

GIARRE – Una vita passata dietro le sbarre, da carcere in carcere. Antonino Marano, detto “u minnau” (il mediano), è entrato per la prima volta in una casa circondariale il 31 gennaio del 1965 a causa di un furto di melanzane e peperoni, di una bicicletta e di una Motom 48 (una vecchia moto, ora padrona di collezionisti).

L’uomo è un 75enne che dopo aver varcato la soglia del carcere è rimasto rinchiuso per ben 49 anni. Fino al giugno del 1973 entra ed esce di prigione, dal penitenziario di Catania, fino alle sezioni di Alta Sicurezza del nord. Per lui, da quella data, anche due omicidi, due tentati omicidi e due condanne all’ergastolo. Tutti reati commessi all’interno delle carceri. Per questo è stato soprannominato il “killer delle carceri”.

Nel 2014 però, ottiene la libertà dal Tribunale di sorveglianza di Torino e torna a vedere la luce del sole. Ma, come si suol dire, il lupo perde il pelo ma non il vizio e Marano ci ricasca. Intorno alle nove di ieri mattina, “u minnau” è stato arrestato dai carabinieri di Giarre al termine di un breve inseguimento tra le campagne di Macchia e Santa Venerina. Il 75enne era a bordo di una Seat Toledo guidata da un 70enne ed è incappato in un posto di controllo.

Marano teneva in mano un borsello, all’interno del quale i militari hanno trovato un coltello a serramanico di 20 cm e con lama da 10 cm e una pistola Beretta, calibro 7,65, con matricola abrasa, munita di serbatoio con 6 cartucce del medesimo calibro e un colpo in canna. Per il detenuto più longevo d’Italia, quindi, si sono nuovamente riaperte le porte del carcere. Questa volta, gli toccherà “alloggiare” nella casa circondariale di piazza Lanza di Catania.Q