Il “No” all’ingresso per Chiara e il suo cane guida in due cinema di Catania: parlano i responsabili

Il “No” all’ingresso per Chiara e il suo cane guida in due cinema di Catania: parlano i responsabili

CATANIA – “È una nostra scelta se far entrare il cane guida o no”, questa, in sintesi, la dichiarazione di Claudia Sardella, responsabile del “Planet Multisala”, noto cinema catanese protagonista, nei giorni scorsi, di uno spiacevole avvenimento che ha visto protagonista Chiara, una ragazza non vedente a cui è stato vietato l’ingresso in ben due cinema di Catania in compagnia del suo cane guida.

“Il cane è una necessità per me – spiegava la ragazza – e non ha niente a che vedere con un semplice capriccio: lui è letteralmente i miei occhi, quindi non posso separarmene“.

Un’esigenza non soddisfatta dalla posizione del Planet, che “accettiamo i cani nella hall, ma l’ingresso all’interno della sala è un fatto delicato. Abbiamo un pubblico eterogeneo: possono esserci soggetti con allergie, paure o altre reazioni nei confronti del cane”, ha spiegato la responsabile.

Secondo la Sardella, “il Multisala è frutto di una gestione indipendente e privata, mentre la Legge disciplina l’ingresso del cane nei luoghi pubblici, ovvero statali, dunque sta nella scelta dell’esercente se adeguarsi o meno alla Legge”.

Eppure, la normativa in questione è chiara. La Legge n. 34/1974 così cita: “Il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida nei suoi viaggi su ogni mezzo di trasporto pubblico senza dover pagare per l’animale alcun biglietto o sovrattassa”.

La stessa, poi, è stata modificata con la 60/2006 che “in materia di accesso dei cani guida dei ciechi sui mezzi di trasporto pubblico e negli esercizi aperti al pubblico”. Nello specifico: “I responsabili della gestione dei trasporti di cui al primo comma e i titolari degli esercizi di cui al secondo comma, che impediscano od ostacolino, direttamente o indirettamente, l’accesso ai privi di vista accompagnati dal proprio cane guida sono soggetti ad una sanzione amministrativa pecuniaria consistente nel pagamento di una somma da 500 euro a 2.500 euro”.

E ancora: “Nei casi previsti dai commi primo e secondo, il privo di vista ha diritto di farsi accompagnare dal proprio cane guida anche non munito di museruola, salvo quanto previsto dal quinto comma. Sui mezzi di trasporto pubblico, ove richiesto esplicitamente dal conducente o dai passeggeri, il privo di vista è tenuto a munire di museruola il proprio cane guida”.

A fare da sfondo a quanto accaduto ci sarebbe anche l’inesperienza: “Era la prima volta, di solito troviamo solo ‘cani in borsetta’, ma mai un cane guida”, ha sottolineato la Sardella, che ha aggiunto: “La ragazza è la benvenuta. Può sempre farsi accompagnare dalle sue amiche: saremo lieti di accoglierla”.

Lo scalpore e quanto avvenuto, però, hanno certamente lasciato spazio a una riflessione e una possibile rivalutazione della propria posizione: Parlerò con i proprietari per rivedere la posizione del cinema riguardo alla normativa vigente”.

Situazione diversa, invece, nel secondo cinema coinvolto, il “Cineteatro Odeon”. A metterci la faccia, anche in questo caso, il responsabile, Andrea Ferrara“È stato un enorme malinteso e sono profondamente dispiaciuto che la ragazza abbia pensato che noi non la volessimo nel nostro cinema”.

Spiega, infatti, che da tempo la struttura collabora con associazioni che tutelano le persone con ogni tipo di disabilità, da quella motoria a quella sensoriale. Inoltre, il cinema è appositamente attrezzato per facilitare l’ingresso e la permanenza dei diversamente abili al suo interno, eliminando le barriere architettoniche.

Una spiegazione che ha trovato il suo epilogo nell’incontro con Chiara, voluto fortemente da Ferrara. Le dinamiche dello spiacevole accaduto sono state chiarite anche grazie all’intervento di Gaia, addetta al botteghino del cineteatro: “Ero dubbiosa sul da farsi e aspettavo direttive, ma avevo chiesto alla ragazza di richiamare per avere una conferma”, racconta la giovane (anche lei parecchio dispiaciuta).

Un malinteso, quindi, dovuto anche al desistere della giovane, che ha preferito non telefonare nuovamente per non rischiare di rovinare l’ennesima serata alle sue amiche, trovando poi le ‘porte aperte’ al Cinestar del centro commerciale I Portali.

Il lieto fine di questa vicenda sta nelle parole di Ferrara:Rinnovo ancora le mie scuse a Chiara e a chiunque abbia pensato di non essere il benvenuto qui. Ci tengo a precisare che si tratta dell’esatto contrario: il Cineteatro Odeon è aperto a tutti e non esiste nessun ‘divieto di cane guida’”.

Contenta per la conclusione di questa sua avventura, Chiara, con un pizzico di fiducia in più negli altri, ha immortalato la sua conquista in una foto con il responsabile, Gaia e il suo cane guida, promettendo loro di tornare presto.