Influenza emissioni di gas serra nel riscaldamento globale: cosa fare per fermare questa tendenza?

Influenza emissioni di gas serra nel riscaldamento globale: cosa fare per fermare questa tendenza?

CATANIA – Con l’avvicinarsi della stagione estiva torna a far discutere la questione relativa al riscaldamento globale e all’influenza delle attività umane nel cambiamento climatico. Nel corso degli anni si è detto che il progressivo aumento delle temperature viene provocato dall’emissione dei gas serra da parte degli stabilimenti industriali dei paesi che sono più sviluppati nel settore secondario dell’economia, ma tra le cause ce ne sono tante altre.

Anche lo scioglimento dei ghiacci gioca un ruolo fondamentale, in quanto provoca a sua volta l’innalzamento del livello dei mari, che portano così acqua salata nei fiumi e contribuirebbero, secondo alcuni studi recenti, a diminuire terreni agricoli. La nostra isola soffre molto in questo senso, perché durante l’estate scatta sempre l’allarme siccità, al quale contribuiscono la fertilità e i problemi legati alle infrastrutture. Un altro fattore che influisce molto è il succedersi delle ere geologiche, che negli anni hanno visto un’alternanza tra riscaldamento e raffreddamento.

Alessandro D’Urso, professore di chimica generale e organica all’Università di Catania, spiega come la maggior parte delle cause sia dovuta all’azione dell’uomo e come il potere delle nazioni a un livello industriale più alto incentivi l’uso di sostanze inquinanti.

L’utilizzo dei fossili e del carbon fossile da parte dell’essere umano – afferma D’Urso – ha un’influenza decisiva sui cambiamenti climatici, ma incidono anche le ere geologiche che vanno avanti, con alternanza di periodi glaciali e disgelo. L’uomo sta comunque contribuendo a far aumentare in modo repentino le temperature, perché cerca di sfruttare tutte le risorse che ha a disposizione senza rendersi conto a cosa va incontro. I capi di governo dei paesi altamente industrializzati, come Stati Uniti, Russia o Cina, che difendono le loro lobby politiche ed economiche, non ammettono questo cambio. Invece queste nazioni continueranno a influenzare il clima e vari studi dicono che se non si agisce in maniera repentina e immediata rimarranno circa 11-12 anni per non essere più in grado di tornare indietro”.

Ci sono sostanze che arrecano un danno maggiore rispetto ad altre e per l’uso di altre sostanze che non porterebbero pericolo, come le fonti rinnovabili, i tempi ancora non sono maturi.

“Il petrolio e i derivati fossili – continua D’Urso – arrecano maggior danno perché emettono in atmosfera diversi gas serra, che impediscono il raffreddamento. Anche il metano, che in passato si credeva che fosse un’alternativa, contribuisce ad alzare la temperatura. Per l’uso dell’energia eolica o di quella solare ancora mancano gli interessi economici per investire del tutto, anche se la tecnologia ci sarebbe e a noi comuni mortali lo fanno apparire come un problema di rendimento. Il problema è globale perché qualsiasi modifica fatta in un punto della Terra si ripercuote su tutto il globo. L’Italia rischia tantissimo su diversi punti di vista, come la scomparsa di ghiacciai sulle Alpi, l’innalzamento del livello del mare, ma soprattutto sul fronte idrogeologico, perché quando c’è anche un piccolo temporale si crea un ingente danno alle città e all’agricoltura”.

Un forte danno all’agricoltura deriva proprio dalle ondate di maltempo improvvise. In questo senso i governi devono tenere d’occhio la situazione con una particolare attenzione a ogni singolo territorio. Per fermare il riscaldamento si devono cambiare le tecnologie, anche perché sembra che quest’anno ci sarà più caldo.

“Basta un forte temporale – conclude D’Urso – e ci sono milioni di danni. L’acqua che arriva tutta in una volta non fa bene ai raccolti. I governi e i loro dipartimenti devono fare un censimento delle tipologie di terreno e vedere come intervenire. L’inquinamento viene trasportato dal vento, che porta con sé le sostanze inquinanti, e la colpa è delle attività umane per l’80%. La soluzione è il passaggio alle fonti rinnovabili perché anche questa estate si preannuncia ancora più calda, nonostante il tempo spesso è imprevedibile”.     

Fonte immagine Wired.it