UniCt, i ritardi e la polemica prima delle sessioni di laurea: la replica del Disum

UniCt, i ritardi e la polemica prima delle sessioni di laurea: la replica del Disum

CATANIA – Sono stati giorni di “tensione” al Dipartimento di Scienze Umanistiche (Disum) dell’Università degli Studi di Catania, dove la prossima settimana si svolgerà la sessione primaverile delle sedute di laurea: diversi studenti, infatti, avrebbero segnalato un ritardo nella pubblicazione del calendario relativo alle proclamazioni e la notizia sarebbe apparsa non solo sui social ma anche su diversi quotidiani, con testimonianze e repliche di diversa natura.

Anche se in realtà il programma delle sedute che si svolgeranno dal 15 al 18 aprile è stato pubblicato sul sito ufficiale del Dipartimento ieri pomeriggio, con solo un giorno circa di ritardo rispetto al solito, l’ufficio stampa del Disum ha deciso di inviare agli organi di stampa una nota per scusarsi dell’avvenuto e spiegare l’intera situazione in via definitiva.

Il messaggio inizia con l’ammissione del dispiacere di tutto il personale coinvolto per il disagio. Si legge infatti: “In riferimento ad alcuni articoli relativi alla sessione di laurea di aprile 2019, apparsi su diverse testate online, la direzione del Dipartimento di Scienze Umanistiche esprime in via preliminare il proprio rammarico nel prendere atto dell’invio per la pubblicazione anonima di una lettera sull’argomento di una studentessa o di uno studente del Disum, azione che testimonia indubbiamente di un nostro fallimento educativo.

Nonostante tutto, l’organo interpellato in rappresentanza dell’istituzione universitaria non ha mancato di criticare, pur sempre con toni pacati e senza colpevolizzare gli allievi, l’atteggiamento di chi ha preferito rivolgersi alla stampa piuttosto che al personale dipartimentale: “È chiaro che in questo caso l’istituzione universitaria non ha saputo adempiere il proprio primario compito formativo se, in un dipartimento in cui il confronto con i rappresentanti degli studenti è sempre franco e costante, c’è ancora chi, nell’ignoranza completa dei dati oggettivi, preferisce simili modalità di interlocuzione”.

La nota prosegue con una breve spiegazione della decisione di spostare la sessione di laurea da marzo ad aprile, conseguenza di una richiesta di una buona porzione degli universitari in procinto di conseguire il loro titolo di studio: “Gli studenti hanno chiesto di poter avere più tempo a disposizione per arrivare a laurearsi nell’ultima sessione che consente loro di non pagare le tasse di iscrizione all’anno accademico successivo. La settimana pre-pasquale era quella che permetteva di accordare loro il più ampio ‘prolungamento’ possibile ed è stata scelta di conseguenza solo per favorire le esigenze degli studenti.

Per garantire tempo sufficiente ai laureandi di completare il loro percorso universitario e il progetto tesi, anche la data di convalida della tesi è stata spostata, con un conseguente ritardo nella preparazione dei calendari, che ha scatenato la reazione negativa di diverse persone: “Solo il 5 aprile il Disum ha acquisito il dato relativo al numero effettivo dei laureandi con tesi definitivamente approvata dal relatore. Dopo di che i docenti incaricati di redigere il calendario delle lauree hanno lavorato in modo indefesso – viste le diverse centinaia di laureandi che conseguono il titolo al Disum in ogni sessione – per arrivare a pubblicare il calendario stesso in data 9 aprile”, rivela l’ufficio stampa dell’ateneo catanese.

La parte finale del comunicato è dedicata brevemente alle modalità della sessione di laurea, altro argomento di vivace discussione negli ultimi mesi. Si era discusso infatti di cambiare le attuali regole di svolgimento della cerimonia: invece di una discussione tesi con un limite di 15 persone presenti e di una proclamazione pubblica, era stato proposto ai laureandi di triennale di rendere anche il momento del conferimento del titolo “privato”. L’idea, però, sembra non essere stata accolta dopo un confronto aperto tra studenti e professori.

Lo confermano le parole conclusive della nota stampa del Disum: “Le lauree si svolgono ormai da anni in sessioni parallele, così da assicurare ad ogni studente l’opportunità di una distesa discussione del proprio elaborato. La proclamazione avviene poi con cerimonia pubblica subito dopo l’esame di laurea vero e proprio, e si cerca sempre di assicurare, anche attraverso la presenza di un pubblico più ristretto, le condizioni atte a garantire la serietà dell’evento”.

Concluso il momento dell’attesa e dell’ansia, inizia adesso per i laureandi il momento della preparazione a uno dei giorni più importanti delle loro vite, nella speranza che questo spiacevole episodio, terminato fortunatamente nel migliore dei modi, rimanga solo un ricordo.

Immagine di repertorio