Baccei: “Non ho tempo per i caffè della politica”, Cordaro: “Becchino dell’autonomia”

Baccei: “Non ho tempo per i caffè della politica”, Cordaro: “Becchino dell’autonomia”

PALERMO – In un’intervista a Repubblica l’assessore all’Economia Alessandro Baccei commenta le polemiche degli ultimi giorni relative ai ritardi della presentazione del bilancio.

Il tecnico inviato da Roma ha spiegato di aver trovato una “situazione molto grave” e rispondendo tra le righe al presidente dell’Ars Ardizzone che aveva criticato le lungaggini, ha affermato di avere “dieci appuntamenti al giorno: non posso perdere un minuto né attendere i caffè della politica”.

L’assessore ha detto, inoltre, che ormai per il bilancio manca poco: si stanno rivedendo le cifre destinate agli enti locali e ha difeso la scelta, contestatissima, di contrarre un altro mutuo. Si tratta – secondo Baccei – di una scelta necessaria per garantire la liquidità dei pagamenti rinviati al 2015.

Sui tempi l’esponente del Crocetta ter è stato preciso: lunedì il bilancio sarà varato dalla giunta e tra il 29 e il 30 dicembre l’aula dovrebbe approvarlo.

Ma Toto Cordaro – presidente del gruppo Pid Cantiere Popolare all’Ars – replica a muso duro all’assessore: Appare incredibile se non addirittura offensivo che l’assessore regionale all’Economia addebiti responsabilità di qualsivoglia natura al parlamento siciliano”.

“Ammesso che alla seduta della commissione Bilancio – aggiunge – non vi fosse la presenza dei componenti, e non è così, mi chiedo: di cosa avrebbero dovuto parlare? Per la prima volta nella storia della Sicilia, infatti, alla data del 20 dicembre all’assemblea regionale non è stato trasmesso uno straccio di bozza di legge finanziaria”.

“Sappia Baccei  – conclude Cordaro – che non è il tempo né dei caffè né delle passeggiate. Sappia Baccei che dal giugno del 2009 il suo Pd governa la Sicilia, prima contro il consenso dei siciliani e poi con il presidente Crocetta. Viene da chiedersi se dietro le malcelate sembianze di un salvatore inviato dal governo nazionale, non si nasconda in realtà un commissario liquidatore, un becchino calato in Sicilia per celebrare il funerale dell’autonomia siciliana, della Sicilia e delle sue speranze”.