L’amore oltre la morte. Mare, restituisci Enrico… Margherita lo aspetta vestita da sposa

L’amore oltre la morte. Mare, restituisci Enrico… Margherita lo aspetta vestita da sposa

ACIREALE – L’abito bianco, simbolo del coronamento di un amore che, almeno sulla terra, non potrà mai essere celebrato ma che chissà dove, sancirà un fidanzamento che andrà oltre la vita, oltre la morte.

Non ha potuto sceglierlo, Margherita, il suo abito da sposa: non ha potuto iniziare i preparativi del matrimonio con il suo Enrico, non hanno potuto scegliere l’appartamento dei loro sogni, riempirlo di risate e vita quotidiana, non hanno potuto immaginare un figlio che somigliasse a loro, ma che chissà quante volte, hanno sognato.

Per l’ultimo saluto, la 21enne, è stata vestita dalla madre da sposa, ha scelto lei, per la figlia. Ha scelto di far partire Margherita per un nuovo viaggio vestita di bianco.

Chissà quante volte, Margherita ed Enrico, sono rimasti a fissare il mare… stretti in un abbraccio, tra una foto e un momento magico. Quanti chissà, quante domande, quante risposte che non verranno mai date. Quel mare, tanto affascinante in tempesta, quanto pericoloso, li ha trascinati per sempre via con loro e a distanza di giorni, da quella che si è rivelata essere una tragedia senza precedenti, non si decide ancora a voler restituire il corpo di quel giovane di appena 22 anni.

Insieme a loro, Lorenzo, 27 anni, inghiottito dalla tempesta e ritrovato il primo fra tutti, ad un miglio dal molo di Santa Maria La Scala. L’ultimo saluto, a Lorenzo e Margherita, è stato dato lo stesso giorno. In chiese diverse, ma con lo stesso dolore. Un dolore con cui i familiari, in primis, dovranno abituarsi a convivere per sempre. Perché è così che si fa, no? Ci si abitua. Ci si abitua a tutto. Al dolore, alla perdita, al destino beffardo che tutto dona e che, in un attimo, in una domenica pomeriggio come tante, toglie. Così, all’improvviso.

Un caffè o un gelato, poco importa, Lorenzo, Margherita ed Enrico, avevano deciso di incontrarsi, quella domenica pomeriggio, nonostante le condizioni meteo-marine avverse, quel mare ha attirato la loro attenzione, ignari di quello che da lì a poco sarebbe potuto accadere. In quella piccola frazione marinara, a pochi passi dalla Timpa di Acireale, riecheggiano ancora le loro urla: “Aiuto, aiuto”, avrebbero gridato, a squarciagola, sentiti dai pescatori presenti lì vicino ma che, impossibilitati, non hanno potuto far altro che allertare i soccorsi e assistere alla loro “sparizione”. Perché sì, di sparizione, si tratta. I corpi di Lorenzo e Margherita sono tornati a casa, quello di Enrico, invece, è ancora lì fuori, a mare aperto.

Da Messina a Siracusa: il tratto di costa che da diversi giorni i sommozzatori dei vigili del fuoco hanno perlustrato e continuano a perlustrare è vasto, tanto vasto; ma non solo: è ricco di insenature, grotte, rocce.

Nonostante la fiaccolata della scorsa sera, al molo di Santa Maria La Scala, le preghiere e gli appelli del fratello di Enrico e di padre Francesco, insieme all’aiuto di pescatori del luogo e subacquei, non è emerso ancora nulla. Un falso allarme, del presunto avvistamento di un corpo galleggiante, antistante lo specchio d’acqua dei Faraglioni di Aci Trezza, si è rivelato essere soltanto una speranza accesa e poi volata via.

Mare, restituisci Enrico… Margherita lo aspetta vestita da sposa.