Mezzojuso contro Massimo Giletti: oltre 150 persone querelano il presentatore e il programma “Non è l’Arena”

Mezzojuso contro Massimo Giletti: oltre 150 persone querelano il presentatore e il programma “Non è l’Arena”

PALERMO – Il sindaco di Mezzojuso, Salvatore Giardina, ha raccolto le firme di 150 suoi compaesani contro Massimo Giletti e la trasmissione da lui condotta, “Non è L’Arena”.

Oltre 150 denunce sono state raccolte nel fine settimana nel locale castello dall’associazione Governo del Popolo. Per una cittadina di 2800 abitanti, i cui maggiorenni non arrivano a 2000 unità, è un bel risultato che sfiora il 10-15% della popolazione; almeno una rappresentanza per famiglia c’è stata e tenete conto che l’amministrazione comunale non ha partecipato. Voglio dire, ancora una volta, il mio grazie alle oltre 150 persone libere che nel fine settimana hanno, con grande orgoglio, denunciato La7 per aver infangato e denigrato, per oltre un anno, la nostra città”, dichiara il primo cittadino.

Giardina, infatti, ha sentito l’esigenza di difendere i propri cittadini e il proprio paese dalle apparenti accuse diffamatorie mosse da Giletti e dal programma che conduce.

Dal 2018 il programma, che va in onda tutte le domeniche su La 7, si occupa del caso delle sorelle Napoli, tre imprenditrici che sarebbero vittime di minacce e intimidazioni da ben 20 anni.

La prima di queste azioni intimidatorie si sarebbe verificata  nel 1998, e da allora si sarebbero susseguite con una certa costanza; invasione dei terreni con animali che danneggiano i raccolti, animali uccisi, e rivendicazioni sulla proprietà dei loro terreni.

Nel 2014, per la prima volta, le sorelle hanno denunciato i fatti e da allora sarebbe iniziato un isolamento nei confronti delle 3, da parte dei loro compaesani.

Nel 2018 la prima apparizione televisiva nella trasmissione condotta dal giornalista Giletti, che in quell’occasione ha lanciato una sfida nei confronti dell’assessore invitandolo a dare loro solidarietà; solidarietà solo apparente, dichiarano Ina, Marianna e Irene: contro di loro e contro la memoria del padre defunto, infatti, l’assessore alla cultura e alla pubblica istruzione ed ex colonnello dei carabinieri Gebbia avrebbe pronunciato frasi diffamatorie.