Schiusa uova tartarughe Caretta Caretta a Priolo: grande partecipazione

Schiusa uova tartarughe Caretta Caretta a Priolo: grande partecipazione

PRIOLO GARGALLO – Un evento più unico che raro quello avvenuto circa due settimane fa per  Priolo Gargallo, nel Siracusano. Nella tarda serata dell’11 agosto, sulla spiaggia antistante la Riserva Naturale delle Saline di Priolo ha avuto luogo la prima schiusa di uova di tartaruga Caretta Caretta, nota specie marina. Un momento che ha visto la partecipazione e l’impegno delle associazioni animaliste, come la Lipu, che gestisce la riserva, del Wwf della Sicilia Nord Orientale e dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali) della provincia di Siracusa.

A fare questa scoperta due giovani priolesi, che hanno subito avvisato la Lipu. Quest’ultima e le altre associazioni animaliste, assieme ai carabinieri di Siracusa, hanno messo un recinto nell’area per consentire alle tartarughe di uscire da sotto la sabbia.

Ma, quanto accaduto assume un grande significato anche per altri motivi. La zona infatti è conosciuta per la presenza delle industrie e quindi per l’inquinamento atmosferico e del mare. Tutto questo l’ha portata a essere spesso al centro di polemiche relative all’aria poco salubre e alla difficile coesistenza tra gli esemplari della flora e della fauna e le sostanze emesse dalle industrie. In questo senso, l’evento rappresenta quindi una grande conquista per chi si impegna per preservare l’aspetto naturalistico della zona.

Per conoscere meglio i particolari di tutto ciò abbiamo sentito il direttore della Riserva Naturale Orientata Saline di Priolo Fabio Cilea, che parte proprio da un racconto del momento in cui è stata scoperta la schiusa delle uova e in seguito parla del grande valore dal punto di vista ambientale.

Intorno alle 21,30 dell’11 agosto due ragazzi di Priolo erano li a pescare – racconta Cilea -, si sono trovati queste tartarughe tra i piedi e hanno chiamato noi e le altre associazioni. Nel giro di pochi minuti siamo arrivati li a verificare la situazione, abbiamo recintato l’area e abbiamo individuato il nido per salvare questa deposizione delle uova. Ci siamo resi conto che era la prima schiusa di questo tipo nella spiaggia di Priolo e tutto ciò che di naturalistico avviene qui ha un certo valore perché da una speranza al nostro territorio, famoso per la presenza delle ciminiere e per l’inquinamento. Non abbiamo incontrato opposizioni da parte di nessuno e tutti erano molto di contenti di assistere alla schiusa. La nidificazione si è conclusa domenica sera e grazie all’analisi di un biologo marino abbiamo accertato che sono state deposte 116 uova e che sono nate 70 tartarughe. L’adulto depone le sue uova in spiaggia e dopo mezz’ora ritorna in mare. Circa 60 giorni dopo avviene la schiusa e quindi presupponiamo che la deposizione sia avvenuta a metà giugno. Le giovani tartarughe risalgono per 2 o 3 giorni e appena mettono la testa fuori dalla sabbia ripartono in mare. Noi abbiamo fatto attenzione affinché nessun predatore potesse far loro del male”.

L’avvenimento ha avuto una grande importanza e per questo motivo la Lipu si sta attivando affinché l’anno prossimo casi del genere possano essere monitorati più facilmente. Nel contempo, quanto accaduto non deve distogliere l’attenzione dai problemi di salubrità dell’aria tipici del luogo.

“L’anno prossimo – conclude Cilea – assieme ai volontari, a partire da fine maggio, faremo attenzione in spiaggia per individuare la deposizione delle uova nel momento in cui avviene. Questa volta siamo stati un po’ colti di sorpresa. Questi eventi devono guidare verso un risanamento del territorio, ma non devono far credere che esso non abbia problemi. Le bonifiche devono essere sempre effettuate”.