Enna, 250 piante di cannabis in un terreno: arrestati due catanesi incensurati – VIDEO e FOTO

Enna, 250 piante di cannabis in un terreno: arrestati due catanesi incensurati – VIDEO e FOTO

ENNA – I carabinieri del Comando della Compagnia di Nicosia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia, portano a termine un’altra operazione antidroga.

Questa volta a cadere nella rete sono stati due catanesi incensurati Giuseppe Privitera, 35 anni e Antonino Flora, 29 anni. I due gestivano un terreno di ben 250 piante di cannabis nella contrada Iazzo Vecchio del Comune di Centuripe, altezza compresa tra uno e due metri, robuste ed in avanzato stato di maturazione.

 

L’operazione è scaturita da una prolungata attività di osservazione e di controllo sul territorio dei carabinieri della Compagnia di Centuripe e dello squadrone Eliportato Cacciatori Sicilia.

I carabinieri, nel corso di un rastrellamento, hanno individuato una coltivazione posta all’interno di un terreno demaniale. All’interno dell’area vi erano 250 piante di cannabis, alte uno o due metri circa, mature, apparentemente abbandonato.

Subito dopo il rinvenimento della piantagione, sono iniziati i servizi di osservazione dei carabinieri durati un paio di settimane, fino quando nel corso della nottata, i militari, appostati a debita distanza, hanno visto giungere nell’area interessata i due uomini a bordo della propria auto che si dirigevano verso la piantagione adoperandosi alla cura delle piante.

I due coltivatori, bloccati dai carabinieri, non hanno opposto resistenza e sono stati condotti nella Caserma del Comando Compagnia di Nicosia per le incombenze di rito. Successivamente gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Enna, come disposto dal Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Enna.

L’intera piantagione è stata posta sotto sequestro per i successivi accertamenti di laboratorio che determineranno la quantità di principio attivo della sostanza.

Gli interessi economici sono notevoli: si stima che la piantagione, a completa maturazione, avrebbe fornito un ricavo netto di circa 300 euro a pianta, calcolabile pertanto in oltre 75 mila euro.

Ulteriori indagini sono in corso per accertare eventuali responsabilità in carico ad altri soggetti.