Sentenza Palermo Calcio, Zamparini: “Una vergogna!”, e prannuncia il ricorso

Sentenza Palermo Calcio, Zamparini: “Una vergogna!”, e prannuncia il ricorso

PALERMO – La sentenza sul caso Parma è finalmente arrivata e con la essa un nugolo di polemiche e di contestazioni. Contesta il Parma, che ritiene troppo pesante la penalizzazione di 5 punti da scontare nel prossimo campionato di Serie A, contesta il Palermo per motivi diametralmente opposti.

La società di Viale del Fante, direttamente interessata alla vicenda, in quanto fortemente danneggiata dal presunto tentativo di illecito perpetrato da Calaiò, con l’invio al giocatore del Parma De Col, suo amico, dei famigerati e noti, nonché da tutti messaggi whatsapp, sostiene che la pena afflittiva prevista dal regolamento deve per forza essere applicata al campionato cadetto scorso.

La sentenza emessa era prevedibile viste le richieste della Procura federale, che aveva sì chiesto per il Parma 2 punti di penalizzazione da scontare nel trascorso campionato cadetto, ma, in subordine, aveva chiesto 6 punti di penalizzazione da scontare nel prossimo campionato maggiore.

La perplessità, che nasce immediata dalla lettura della sentenza, deriva dal fatto che è stata riconosciuta la responsabilità oggettiva del club ducale nel tentativo di illecito perpetrato da Calaiò, squalificato per 2 anni.  Ma la pena, anziché essere comminata nel campionato in cui è avvenuto il misfatto, viene rinviata al campionato successivo. Le conseguenze sono che il Parma potrà godere dei vantaggi ricevuti dal tentato illecito, promozione in Serie A, e il Palermo non potrà essere risarcito del danno subito.

Zamparini è partito subito all’attacco: “Quello che io prevedevo era sulla base della richiesta della Procura federale. Una richiesta talmente politica e talmente stupida che secondo me equivale a darsi la zappa sui piedi”, queste le prime parole del patron rosanero riportate in un’intervista sul “Giornale di Sicilia”, oggi in edicola.

Zamparini, poi, rincara la dose: “Temevo che lo facessero passare come uno scherzo, cosa che avrebbero fatto se fossero stati intelligenti. Alla fine, a Calaiò quanto hanno dato? Due anni? Ecco: hanno condannato il giocatore, hanno condannato loro. A quel punto la sanzione dev’essere una penalizzazione di tre punti, devono togliergli quanto ottenuto a La Spezia. Questa è una vergogna, in appello devono togliergli quei tre punti. Sono stati talmente stupidi da riconoscere l’esistenza di un reato, hanno sbagliato la sanzione. Voglio vedere come faranno a dire che non è successo nulla, in appello. Hanno ammesso il reato, senza però dargli una sanzione su Spezia-Parma, è assurdo”

“Quando ho letto le richieste mi sono messo a ridere, vogliono farci passare per fessi. Cinque punti di penalizzazione in Serie A per una squadra che ha falsificato una partita di B è una richiesta folle, in più il Parma è stato chiamato a rispondere di responsabilità oggettiva, ma non esiste una cosa del genere. Il giocatore gioca per il Parma e il risultato non è interesse del giocatore per una scommessa, ma del Parma per andare in Serie A. Quando la Procura federale ha chiesto questa penalità assurda già immaginavo che sarebbe finita così. Uno o è innocente, o è colpevole e gli viene tolta la vittoria con lo Spezia”, continua il proprietario del Palermo Calcio.

Zamparini conclude così: In appello vinciamo noi. Non possono fare schifezze fino alla fine. È tutto pronto per il ricorso, poi vedremo se sarà necessario andare al terzo grado. Farò causa al Parma per 50 milioni di danni. Alla fine hanno riconosciuto la colpevolezza, no?”. Il secondo grado di giudizio della corte d’Appello federale è previsto per i primi di agosto.