Insulti a Mattarella, nel mirino della Digos 39 profili Facebook

Insulti a Mattarella, nel mirino della Digos 39 profili Facebook

PALERMO – Dopo gli insulti rivolti al Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, lo scorso giugno, in seguito alla nomina a presidente del consiglio di Paolo Cottarelli, sono 39 i profili Facebook finiti sotto inchiesta.

Indagini approfondite quelle volute dalla Procura di Palermo, che, subito dopo i gravi fatti, ha deciso di aprire un fascicolo. Alcuni titolari degli account sono stati identificati, mentre per altri non è semplice, visto che alcuni profili sono stati classificati come “fake”. In questo senso, fondamentale è il lavoro della Digos.

Alcuni “leoni da tastiera” sono finiti, sin da subito, sul registro degli indagati.

Stiamo parlando di Manlio Cassarà, di Palermo, il quale scrisse che avevano “ucciso il fratello sbagliato”, con riferimento esplicito a Piersanti Mattarella; Michele Calabrese, autore di un post simile al precedente; Eloisa Zanrosso, indagata per il suo “ti hanno ammazzato il fratello, non ti basta?”.