Estate e granite: ecco la storia e i gusti tradizionali

Estate e granite: ecco la storia e i gusti tradizionali

CATANIA – Oggi è il 2 giugno, festa della Repubblica, estate in arrivo e il caldo con essa. Ma ogni siciliano che si rispetti quando arriva giugno pensa alla granita.

Le origini della granita risalgono alla dominazione araba in Sicilia. Gli arabi, infatti, quando giunsero in Sicilia, portarono con loro la ricetta dello “sherbet“, bevanda ghiacciata aromatizzata con succhi di frutta o acqua di rose.

Questa ricetta entrò subito nelle tradizioni con la differenza che in Sicilia veniva utilizzata la neve che era raccolta sull’Etna sui monti Peloritani, Iblei o Nebrodi e stivata durante l’anno nelle niviere, apposite costruzioni in pietra erette sopra grotte naturali o artificiali.

Poi, in estate si prelevava il ghiaccio formatosi e veniva grattato insieme a sciroppi di frutta. Questa preparazione fino ai primi del Novecento era chiamata “rattata”.

Successivamente, si apportarono dei miglioramenti alla ricetta, scoprendo che si poteva usare la neve, mista a sale marino, come eutettico per poter congelare le preparazioni.

Così, la neve raccolta passò da ingrediente a refrigerante. Nacque il pozzetto, un tino di legno con all’interno un secchiello di zinco, che poteva essere girato con una manovella.

L’intercapedine veniva riempita con la miscela e il tutto poi posto in un letto isolante di paglia. La miscela congelava all’interno del pozzetto e il movimento rotatorio impediva la formazione di cristalli di ghiaccio troppo grossi.

Questa nuova preparazione ha soppiantato del tutto la “rattata”.

Secondo alcuni pasticceri, i gusti tradizionali siciliani sono: limone, mandorla, cioccolato e al caffè.