Storia, cultura e futuro: il mix vincente del Liceo Scientifico Boggio Lera

Storia, cultura e futuro: il mix vincente del Liceo Scientifico Boggio Lera

CATANIA – Un immenso valore storico sommato alla cultura e alla proiezione al futuro, attraverso l’istruzione. Tutto questo è sintetizzato in una scuola nel cuore di Catania, il Liceo Scientifico Boggio Lera, da sempre uno dei più rappresentativi e completi del territorio etneo.

L’istituto, infatti, è composto da tre indirizzi: il Liceo Scientifico, il Liceo di Scienze Applicate e il Liceo Linguistico. A disposizione degli alunni, dunque, c’è una grande offerta formativa che garantisce la possibilità di affrontare il percorso universitario in modo idoneo e produttivo.

La struttura quadrata, però, è più di una scuola. Una volta, infatti, il Boggio Lera era il Monastero della Santissima Trinità. Per questo al suo interno si possono trovare anche reperti storici e archeologici e si può godere di un magnifico giardino interno dove i ragazzi trascorrono la quotidiana pausa didattica. Oltre a questi aspetti c’è un altro grande punto di forza. La scuola è ubicata in via Vittorio Emanuele, a due passi dal Monastero dei Benedettini, dal Teatro greco e da piazza Duomo: sicuramente una posizione strategica e centrale, ricca di storia e cultura.

A comporre il Liceo ci sono due edifici, quello principale in via Vittorio Emanuele (sede anche degli uffici di segreteria, di presidenza e vicepresidenza) e la succursale “Leonardo Grassi” in Corso Indipendenza, vicino piazza Risorgimento.

Come spiega il dirigente scolastico, Maria Giuseppa Lo Bianco,la missione della scuola è quella di formare dei ragazzi che, con spirito critico e consapevole, siano pronti ad affrontare il domani“. Per far ciò, dunque, la scuola prevede nelle sue ore di insegnamento numerosi laboratori, quali quello di informatica, di lingue, di chimica, scienze e fisica. Oltre a queste, poi, si aggiungono le proposte formative pomeridiane, alcune delle quali finanziate sia dai contributi liberali delle famiglie che dai finanziamenti europei Pon- FSE: Piano Nazionale Scuola Digitale, Robotica, CAD, corsi per il conseguimento delle certificazioni linguistiche, approfondimento delle materie curriculari, stage all’estero per l’apprendimento delle lingue, ecc.

Non abbiamo mai visto soste. Tanti i ragazzi in fermento che sono stati presenti anche nel pomeriggio. Per loro il Boggio Lera è come una seconda casa, spiega la preside. Frutto dell’impegno profuso da docenti e discenti è la partecipazione a diverse gare nazionali e internazionali, nelle quali nel corso degli anni sono stati ottenuti risultati di prestigio.

Proprio grazie ai PON, tanti e importanti, l’offerta formativa diventa ampia e qualificata. L’ultima proposta che attinge ai Fondi Sociali Europei è quella di “Inclusione sociale e lotta al disagio”, che prevede al suo interno 7 moduli: due legati all’attività motoria, uno alla robotica educativa, uno alla matematica attraverso il coding, un percorso di arte e tutela del patrimonio culturale (importante per il valore storico della scuola), un modulo di italiano (svolto in modo ludico), uno di educazione alimentare rivolto a genitori e famiglie, con le quali si vuole condividere il progetto educativo inerente alla salute.

Non solo, al suo interno c’è anche una grandissima biblioteca con ben ottomila volumi presenti, tra storici e di normale consultazione, tutti a disposizione dei ragazzi, come sottolinea la preside Lo Bianco: “Chiunque ne può usufruire, ed è per questo che abbiamo deciso di erogare il servizio in comodato d’uso in base ai criteri stabiliti dal consiglio d’istituto“.

Al centro della formazione (e vero aspetto fondamentale) c’è  il rapporto con il territorio. Negli anni, il Liceo Boggio Lera ha intessuto sinergie con la Sovrintendenza ai Beni Culturali, con diversi musei della città, con il Comune, la Città Metropolitana e con il Centro Nazionale di Ricerca grazie ai progetti di alternanza scuola-lavoro. Nella sostanza, per i ragazzi, queste intese rappresentano un valore aggiunto importante per l’approccio al mondo lavorativo.

Altrettanto apprezzabile è anche il rapporto instaurato con alcune associazioni: l’Antico Corso, gli Speleologici Etnei e le Officine Culturali. È con loro che è stato rivalutato un pezzo di storia presente nell’istituto, ovvero un rifugio antiaereo risalente alla Seconda Guerra Mondiale, recuperato all’incuria e rivalorizzato grazie alle iniziative formative e culturali che si stanno realizzando nella modalità dell’Alternanza Scuola Lavoro e che presto si spera potere rendere fruibile al territorio.

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