Scoperte officine abusive: dipendenti pubblici in nero, rifiuti pericolosi e animali maltrattati

Scoperte officine abusive: dipendenti pubblici in nero, rifiuti pericolosi e animali maltrattati

CATANIA – Il personale del commissariato Borgo-Ognina ha effettuato controlli a tappeto nella zona “Consolazione” per la prevenzione e la repressione dell’illegalità diffusa. I controlli di due officine meccaniche hanno fatto emergere lo stato di totale abusivismo delle due attività commerciali.

In una di esse, il cui titolare è un dipendente pubblico, sono state ritrovate alcune bottiglie di oli e grassi esausti e del materiale ferroso, senza che vi fosse alcun documento attestante la regolare gestione e lo smaltimento di simili rifiuti.

Nella stessa officina è stato trovato anche un lavoratore in nero, anch’egli dipendente pubblico, e un cane in stato di evidente sofferenza, senza cibo e acqua. Per tutti questi motivi, il titolare, C.A.D., è stato indagato per gestione illegale di rifiuti speciali pericolosi e per il reato di maltrattamento di animale.

A pochi metri, è stata accertata la presenza di un’altra officina abusiva, dove è stata anche confermata la gestione illegale di oli esausti. Anche in questo caso, il gestore, D.A., è stato indagato per reati ambientali.

In entrambi i casi, le attrezzature e i rifiuti speciali sono stati sottoposti a sequestro penale: gli atti relativa saranno trasmessi all’Asp Spresal per adottare gli eventuali provvedimenti, legati ai reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro.

Inoltre, verrà interessato anche l’Ispettorato del Lavoro per gli aspetti legati alla presenza di lavoratori “in nero”.

Sul posto è intervenuta anche la polizia locale per contestare le sanzioni per la mancanza di autorizzazioni amministrative.

Infine, sono stati effettuati ulteriori controlli che hanno consentito di accertare 3 furti di energia elettrica ai danni di alcune abitazioni. I responsabili sono tutti indagati. È stata inoltre accertata il possesso, da parte di uno dei residenti dell’area, di un cardellino, rinchiuso e mantenuto in condizioni pessime in piccola gabbia di 25 centimetri per 30: il responsabile, tale P.G., è stato denunciato per il reato di detenzione di animale specie protetta. Dopo una visita dell’Asp Veterinaria, che ne ha attestato lo stato di sofferenza e l’idoneità ad essere liberato, l’animale è stato rimesso in libertà in un habitat idoneo.