Celebrato il 35° anniversario dell’assassinio di tre carabinieri a San Gregorio

Celebrato il 35° anniversario dell’assassinio di tre carabinieri a San Gregorio

SAN GREGORIO – Era il 10 novembre del 1979 quando al casello autostradale di San Gregorio di Catania, la mafia uccise barbaramente tre servitori dello stato: il vice brigadiere Giovanni Bellissima, 24 anni, e gli appuntati Salvatore Bologna, 41, e Domenico Marrara, 50.

Tutti e tre prestavano servizio al Comando provinciale di Catania.

I mafiosi entrarono in azione per liberare e uccidere, dopo qualche giorno, il boss Angelo Pavone conosciuto come “faccia d’angelo”, che doveva essere trasferito dal carcere di Catania a quello di Bologna.

Ieri mattina il colonnello Alessandro Casarsa, comandante provinciale dei Carabinieri di Catania, ha deposto un mazzo di fiori sulla tomba di Marrara mentre era presente il figlio Rosario e ha ricordato come la mafia abbia cambiato nel tempo la strategia, dalla stragista alla sommersa, che è quella attuale. Purtroppo però non è cambiato il suo grado di pervasività nel tessuto socio economico imprenditoriale siciliano.

Successivamente al casello autostradale di San Gregorio, è stata deposta una corona d’alloro nei pressi del monumento voluto dal comune in ricordo dei tre eroici militari. La cerimonia si è conclusa nella locale chiesa madre dove, al termine della santa messa, il generale di brigata Giuseppe Governale, Comandante della Legione , ha consegnato nelle mani di Rosario Marrara un attestato di merito a firma del generale Leonardo Gallitelli, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.

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