Evasione fiscale, finanzieri in azione: sequestrati beni per 3 milioni di euro

Evasione fiscale, finanzieri in azione: sequestrati beni per 3 milioni di euro

SIRACUSA – La guardia di finanza di Siracusa, su delega della Procura della Repubblica, ha eseguito un provvedimento di sequestro preventivo sui beni e sui conti degli amministratori di una società consortile dell’hinterland megarese del settore dei montaggi industriali di strutture metalliche. L’azione restrittiva patrimoniale ha origine da precedenti verifiche fiscali condotte dai militari della compagnia di Augusta che avevano consentito la constatazione di versamenti eliminati delle imposte, sia dirette che indirette.

Anche il successivo atto di contestazione formulato dall’Agenzia delle Entrate ha confermato il quadro complessivamente già delineato dalle Fiamme Gialle. A seguito di ciò sono partite, dunque, le indagini coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica al tribunale di Siracusa – dott. Francesco Paolo Giordano – e affidate dal Sostituto Procuratore – dott. Vincenzo Nitti – in co-delega, ai finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Siracusa e della compagnia di Augusta, che hanno consentito di completare il quadro di una società costituita nel 2012 con scopi consortili e senza fine di lucro.

Tuttavia, nonostante i nobili propositi, è stato accertato che l’amministratore del Consorzio SET IMPIANTI GROUP  nel 2013 non ha versato ritenute fiscali ai propri lavoratori per 700 mila euro e omesso di versare IVA per quasi 400 mila euro. Ma la fetta più consistente sottratta all’erario è stata rilevata nel 2014, in cui l’amministratore del Consorzio, nel frattempo rimpiazzato da un altra persona, ha omesso di versare IVA per 1,9 milioni di euro.

Le mirate indagini patrimoniali hanno consentito alla guardia di finanza di fornire alla magistratura prove e materiale necessario affinché il Giudice per le Indagini Preliminari – dott. Andrea Migneco – potesse emettere un provvedimento di sequestro preventivo per aggredire, in via diretta, quale profitto derivante dal mancato pagamento delle imposte dovute, le somme di denaro presenti sui conti correnti bancari intestati al Consorzio e i beni mobili e immobili riconducibili al patrimonio personale dei due amministratori, compresi i depositi bancari e postali a loro riconducibili per un valore corrispondente all’evasione fiscale accertata.