Rimosse macchine “assassine” dall’incrocio tra via Sacco e via De Logu a Barriera: lì morì Mimmo Crisafulli. LE FOTO

Rimosse macchine “assassine” dall’incrocio tra via Sacco e via De Logu a Barriera: lì morì Mimmo Crisafulli. LE FOTO

CATANIA – Sono trascorsi oltre otto mesi dalla morte di Domenico Crisafulli avvenuta all’incrocio tra via Sacco e via De Logu a Barriera e, solo nelle ultime ore, dopo le continue polemiche da parte del padre, Pietro Crisafulli, i dipendenti della Sostare sono intervenuti per rimuovere le auto che, come se mai fosse successo niente, hanno continuato a sostare, in prossimità dell’incrocio anche sulle strisce pedonali, in modo selvaggio, limitando la visibilità.

Quasi 250 giorni e notti insonni passati a chiedere giustizia sono quelli vissuti da Pietro Crisafulli che proprio non riesce a darsi pace rispetto alla morte così prematura del figlio.

Due sono i nipoti che adesso Pietro deve accudire insieme con l’ex compagna del figlio deceduto, Oriana. Nonostante questo, Pietro, non si è fermato e, poche ore fa, ha avuto una sua prima, piccola, rivincita.

Crisafulli, ha documentato con delle foto su Facebook un primo intervento da parte dell’amministrazione con un post che citiamo testualmente: “Oggi, grazie ad una persona davvero sensibile ed umana, verrà portata a termine, la mia richiesta, cioè quella di evitare altri morti ammazzati come mio figlio ed è stato a mio fianco un pomeriggio intero, grazie a lui, le cose nei prossimi giorni andranno meglio. Per adesso vi mostro queste foto per dirvi che quando le cose si vogliono fare, si fanno. Non sopporto quelle auto parchieggiate all’uscita di quel maledetto (illegale) incrocio, limitando la visuale per chi esce da via De Logu, ma soprattutto sopra le strisce pedonali. Una volta tanto, qualche soddisfazione avviene. Grazie a chi mi sta veramente aiutando”.

È soddisfatto, Pietro, che felice, nel vero senso della parola, forse non lo sarà mai più, senza il suo Domenico. Intanto, però, prova ancora a sorridere per essere stato in grado di scuotere le coscienze e puntare i riflettori su una situazione davvero allarmante.

Solo qualche giorno fa, il 22 novembre, sempre Pietro aveva pubblicato un altro post attraverso il quale si scagliava contro l’assessore alla viabilità Rosario D’Agata, per essere stato sordo ai suoi ripetuti appelli: “CRIMINALI TUTTI I GIORNI COSÌ, NELLA TOTALE INDIFFERENZA E COMPLICITÀ DI CHI SI È OPPOSTO. 
Ed anche oggi, all’incrocio illegale ed assassino, auto parcheggiate ovunque sulle strisce pedonali che limitano la visuale per chi esce da via De Logu e attraversa via Del Bosco, dove venne ucciso con la complicità del Comune di Catania mio figlio Mimmo. Di seguito alcune foto di oggi, e dei giorni passati. 
Se non risolvono il più presto possibile, sarò io a chiudere definitivamente la via De Logu. Assessore D’Agata non faccia finta di nulla intervenga, non sia complice di questo scempio”. 

Oggi forse l’incuria degli automobilisti è stata arginata, ma la macchia indelebile nella vita di Pietro Crisafulli, nessuno la porterà più via, neanche una macchina che corre a folle velocità.

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