“Nostro lavoro non si misura a ore”. ANM attacca riforme di governo

“Nostro lavoro non si misura a ore”. ANM attacca riforme di governo

CATANIA – “Ci sentiamo in un talk show dove si solletica la pancia della gente. Noi non siamo dei privilegiati come si vuole far credere ma il lavoro di un magistrato non può essere misurato ad ore. Ci accusano anche di immobilismo quando abbiamo sempre offerto il nostro contributo per proporre potenziali elementi di riforma”. Si scatena l’Associazione Nazionale Magistrati contro i progetti di riforma del governo per restituire alla giustizia piena efficienza e decoro.

Ciò che non gli va proprio giù sono anche le dichiarazioni pubbliche che legano a doppia mandata i ritardi della giustizia ad una scarsa produttività dei magistrati. “Sono affermazioni offensive e dei veri e propri falsi smentiti da dati statistici, Infatti la produttività della magistratura italiana è ai massimi livelli europei con oltre due milioni e ottocentomila cause civili e con oltre un milione e duecentomila procedimenti penali definiti in un solo anno”.

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Se la macchina non va… non va tutta. Non vengono banditi concorsi per nuovi magistrati, ci sono novemila persone in meno nelle cancellerie ma non solo “Noi siamo gli unici che ci compriamo la toga, ci compriamo i codici. Ora non vogliamo privilegi ma dobbiamo respingere le offese”

La magistratura associata dice di non volersi far trascinare sul piano dello scontro sindacale ma costi quel costi vuole salvaguardare la giurisdizione nella sua dignità respingendo a pieno quegli interventi che valicano i confini della semplice riforma tecnica come le modalità e i tempi della riduzione dell’età pensionabile che decapita centinaia di incarichi di vertice oppure la riduzione della sospensione feriale e delle ferie.

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E così il nove novembre ci sarà un’assemblea generale perché una persona che domani vorrà giustizia possa sempre trovarla nella professionalità e nell’indipendenza di un magistrato.