Ustica Lines, interrogati Vicari (che restituisce il Rolex) e Crocetta

Ustica Lines, interrogati Vicari (che restituisce il Rolex) e Crocetta

PALERMO – È giunta in procura a Palermo Simona Vicari, ex sottosegretario al ministero dei Trasporti, dimissionaria, accompagnata dall’avvocato Enrico Sanseverino. Per il suo interrogatorio l’attendevano il procuratore aggiunto Bernando Petralia e i sostituti Luca Battinieri e Francesco Gualtieri. 

Vicari è stata chiamata a chiarire i propri rapporti con l’armatore Ettore Morace, essendo coinvolta nell’inchiesta Ustica Lines.

Per i pm la donna avrebbe fatto pressione affinché venisse approvato un emendamento in parlamento.

Come mai?

In sintesi la modifica sarebbe stata favorevole alla compagnia di navigazione poiché prevedeva l‘abbattimento dell’Iva sui biglietti dei collegamenti per le isole minori.

Vicari sarebbe stata corrotta con un Rolex, dal valore di 4000 euro, che Morace le aveva regalato a Natale. Sempre secondo i pm, l’orologio avrebbe avuto un secondo fine, un altro favore: bloccare la nomina di un consulente, poco gradito ai Morace all’Ars.

L’ex sottosegretario quindi ha restituito il Rolex ai pm perché “lo avevo considerato un regalo di Natale a cui non avevo dato peso ma certo, alla luce di quanto è accaduto, non lo accetterei più“.

Sono assolutamente tranquilla e certa della liceità della mia azione – ha dichiarato l’indagata in una nota – essendomi, della vicenda, interessata al pieno adempimento delle deleghe che mi erano state conferite e nella pienezza del ruolo di parlamentare che rivesto e questo per venire incontro alle esigenze dell’intero comparto marittimo. Se il signor Morace ne beneficerà ciò avverrà al pari di tutti i suoi colleghi che operano nel settore e senza alcun privilegio personale“.

Vicari inoltre ha consegnato ai magistrati una memoria scritta in cui si spiega che l’emendamento in questione riguardava in realtà una serie di compagnie di navigazione che chiedevano l’applicazione dell’iva per portarla in detrazione.

Comunque era partita la proposta, dal Ministero dei Trasporti, di applicare l’imposta al 10% per le tratte cosiddette a “corto raggio”. Fu poi il Ministero dell’Economia a dirsi favorevole alla correzione dell’emendamento, applicando il 5% sui biglietti per tutte le tratte.

L’avvocato Sanseverino ha poi definito l’inchiesta una “violazione del principio di sovranità del parlamento”, parlando di “banalità”: secondo il legale, infatti, era inevitabile che Vicari, che non provava una grande stima professionale per il consulente, non ne potesse mai consigliare la nomina.

La vicenda però non finisce qui, infatti, dopo Vicari, è stato ascoltato il presidente della Regione Rosario Crocetta.