Abusivismo edilizio: in arrivo un mini condono?

Abusivismo edilizio: in arrivo un mini condono?

In arrivo nuove regole per le demolizioni degli abusi edilizi, con criteri a prima vista “a maglie larghe”, tanto da invocare una vera e propria forma di piccolo condono edilizio. Il Ddl As 580/B, approvato recentissimamente dal Senato con 142 sì, 51 no e sette astenuti, ha subìto piccole modifiche e quindi tornerà alla Camera. La maggiore innovazione riguarda la determinazione dei criteri per l’esecuzione delle demolizioni (qualora non ancora eseguite per ordine del Comune) pronunciate dal giudice a seguito di condanna per i reati di cui all’articolo 44 del Dpr 380/2001 (abusi gravissimi), criteri che vengono affidati al Procuratore della Repubblica di ciascun Tribunale.

Il Procuratore, nel deciderli, dovrà dare adeguata considerazione a queste situazioni:

– immobili di rilevante impatto ambientale o costruiti su area demaniale o su area soggetta a vincolo ambientale e paesaggistico, sismico, idrogeologico, archeologico o storico artistico;

– immobili che per qualunque motivo sono un pericolo per la pubblica o privata incolumità;

– immobili nella disponibilità di soggetti condannati per reati di associazione mafiosa o di soggetti colpiti da misure prevenzione.

Gli immobili che si trovano in altre situazioni, quindi, PASSERANNO IN CODA ma solo nel senso della «adeguata considerazione» data dal Procuratore. I giudici, a loro volta, dovranno primariamente considerare gli immobili non ultimati (criterio questo molto discutibile, in quanto praticamente tutti gli immobili abusivi sono da considerarsi non ultimati, dato che l’ultimazione non può mai avvenire legittimamente mancando un permesso di costruire) e quelli «non stabilmente abitati» (situazione ben difficile da individuare).

La nuova norma ha un impatto forte perché sono ben poche le demolizioni ordinate direttamente dai Comuni, che tuttavia avrebbero una corsia rapida. Confermato l’affidamento al prefetto dell’esecuzione degli ordini di demolizione comunali. Il fondo di rotazione istituito presso le Infrastrutture, che dovrebbe erogare ai Comuni aiuti per le demolizioni, sarà alimentato con 10 milioni l’anno sino al 2020.

Avv. Vincenzo Andrea Caldarella del Foro di Catania