Lavoro: in Italia va meglio ma Sicilia sempre più “maglia nera”

Lavoro: in Italia va meglio ma Sicilia sempre più “maglia nera”

PALERMO – Stando agli ultimi dati Istat, nel 2016 si registra una diminuzione della disoccupazione in Italia e un aumento di ben 296.000 nuovi occupati fra i quali giovani ed anche over 50. E in Sicilia? La nostra Isola ancora indossa la maglia nera, rispetto ad altre Regioni e, sempre grazie ai risultati dell’Istituto demoscopico, è la regione in cui disoccupazione e occupazione risultano invariate in quasi tutti i territori provinciali, con picchi significativi in negativo a Palermo, Catania e Trapani.

Mentre nel settentrione si ritornano a toccare punte di occupazione lavorativa superiori al 2009, in Sicilia la disoccupazione rimane un macigno di enorme dimensione che non si riesce a spostare neanche di un millimetro e con la preoccupazione che faccia sprofondare nel baratro l’intero territorio regionale e spingendo la delinquenza organizzata a servirsi facilmente di mano d’opera locale.

Di male in peggio per gli over 50 nostrani che non solo non trovano lavoro, ma non possono andare in pensione neanche con una rendita minima sociale. E meno male che ci sono i nonni che con il proprio vitalizio riescono a dare qualcosa ai figli, ai nipoti e magari ai ladri e truffatori di cui spesso rimangono vittime. Oppure ci sono ancora famiglie ancora più povere che si danno da fare per usufruire del servizio elettrico in casa allacciandosi abusivamente alla rete pubblica.

Le cause? Non c’è bisogno di andare sulla luna per capirle: mancanza di investimenti, una politica regionale fuori dalla realtà sociale, una politica nazionale insensibile sulla gravissima situazione locale pervasa da super tasse, tali da allontanare dall’Isola chiunque potesse essere interessato a possibili investimenti nel settore dell’imprenditoria, del turismo, dell’agricoltura e della pesca, beni primari per nulla valorizzati e resi appetibili.

La politica regionale, sotto la lente d’ingrandimento della Corte dei Conti, pensa soltanto a litigare a via di querele e permanendo in una situazione di sovra indebitamento finanziario, di vitaliziopoli, di spese facili e di scandali, mentre il termometro della richiesta di lavoro sale a dismisura, prova ne è l’ultima mole di domande pari a più di 15 mila pervenuta alla Sac, la Società aeroportuale di Catania Fontanarossa, per coprire 150 posti stagionali.

Giuseppe Firrincieli