“Tutti uguali… tutti diversi” a Catania il convegno che rompe le barriere

“Tutti uguali… tutti diversi” a Catania il convegno che rompe le barriere

CATANIA – Un altro tassello del puzzle si aggiunge alla cornice della solidarietà e dell’integrazione.

Infatti, domani 14 ottobre, la sezione di Catania dell’associazione italiana persone down ha organizzato un convegno al palazzo Platamone dal titolo “Tutti uguali… tutti diversi”. L’evento segue la celebrazione della giornata nazionale delle persone down tenutasi la scorsa domenica.

A partire dalle 9,00, dopo l’apertura dei lavori da parte dell’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Catania Fiorentino Trojano, si avvicenderanno gli specialisti che parteciperanno alla conferenza.

La presidente dalla sezione catanese, Aida Fazio, modererà gli interventi che avranno ad oggetto il tema della trisomia 21 – meglio conosciuta come sindrome di down – con il principale obiettivo di diffondere la cultura della diversità.

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“Non datemi della persona normale perché non lo sono e non voglio esserlo! – dichiara la stessa presidente Fazio -. Non voglio essere equiparata a chi non riconosce in un cromosoma in più un valore aggiunto”.

Oltre che da quella di tanta gente vicina, la Fazio prende spunto dalla propria esperienza personale per raccontare come l’arrivo di un bambino affetto da trisomia 21, possa creare disorientamento. Si tratta di qualcosa di imprevisto che può, dunque, spaventare perché la nostra società risulta essere impreparata.

Le strutture sono inadeguate e gli operatori spesso non hanno la perizia sufficiente, il che rende ancora più difficile il processo di integrazione.

“Mia figlia voleva semplicemente giocare e fare delle carezze invece è stata picchiata da una bimba più piccola – racconta Stefania Massimino, altro membro dell’associazione, sottolineando come l’educazione all’integrazione sia un obiettivo ancora molto lontano da raggiungere -. Il problema è che molti genitori non sono in grado di andare oltre a delle inutili barriere”.

La speranza dell’associazione è, quindi, quella di fornire gli strumenti adeguati per affrontare il tema con una maturità maggiore che porti forse, un giorno, a liberare la società dai limiti che da sola si è creata.

Vittoria Marletta – Marco Bua