Fuga con una valigia di speranze e il parto in nave: l’intensa storia di Sinsia

Fuga con una valigia di speranze e il parto in nave: l’intensa storia di Sinsia

CATANIA – Ha perso il marito in Nigeria, ma nella lunga traversata ha avuto la gioia di diventare mamma.

Questa è la breve, piccola, ma intensa storia di Sinsia, diventata mamma nel corso del “viaggio della speranza” che l’ha condotta fino alle coste catanesi a bordo della nave Aquarius, giunta questa mattina verso le ore 8 nel porto del capoluogo etneo. 

Gioia, disperazione e speranza, tutti racchiusi in uno spazio piccolo, ma sufficiente per dare alla luce il piccolo Favour, nato tre giorni fa. Un bimbo nato in buone condizioni fisiche e dal peso di poco più di 3 chili. 

Mamma Sinsia si è messa in viaggio diversi giorni fa alla ricerca di miglior vita in Italia e in Europa. Magari un lavoro, una sistemazione, un’accoglienza per lei e suo figlio. Tutto per fuggire a una condizione esistenziale difficile, tra problemi economici e politici del suo paese, mischiati alle guerre territoriali.

Partita dalla Nigeria, infatti, si è imbarcata come molti, nonostante fosse in gravidanza. Poi, dopo una lunga traversata, l’arrivo dei soccorsi da parte della nave Aquarius della Sos Mediterranee. Quindi il parto del piccolo Favour Emeka Laska dopo poco tempo, con tutte le cure dei medici e il supporto necessario.

Successivamente la donna ha raccontato, dunque, la storia di cui vi stiamo parlando, dichiarando anche di non avere il marito, perché morto in Nigeria.

A bordo della nave che collabora con Medici senza frontiere c’erano 678 migranti, di cui 151 minori. Tutti provenienti dall’Eritrea, dal Senegal, Bangladesh, Marocco, Costa d’Avorio, Somalia, Guinea, Etiopia, Siria, Mali, Libia e Sudan.