Sequestrato depuratore di Mascali: rilevati valori di inquinamento enormi

Sequestrato depuratore di Mascali: rilevati valori di inquinamento enormi

MASCALI – Una lunga indagine che parte nel marzo 2015 e vede la sua conclusione pochi giorni fa e che ha portato ad un provvedimento di sequestro preventivo del depuratore di Mascali, gestito  in consorzio tra lo stesso comune mascalese e quelli di Giarre, Riposto, Fiumefreddo e Sant’Alfio

L’inchiesta, portata avanti dall’Ufficio circondariale marittimo di Riposto, si è sviluppata a seguito di numerosi esposti presentati dai cittadini dei comuni interessati. Sopralluoghi, studio accurato dei documenti e accertamenti di varia natura sono serviti agli uomini della Guardia costiera per cercare di ricostruire tutto ciò che di sporco era stato nascosto negli ultimi quindici anni.

Magagne contenute all’interno di un fascicolo di oltre mille pagine stilato dal giudice per le indagini preliminari che descrive dettagliatamente tutte le irregolarità che negli anni hanno portato a sversamenti di liquami non conformi alle norme di legge. 

I comuni erano, infatti, allacciati all’impianto di depurazione e scaricavano molti più residui fognari di quanto ne potessero essere depurati. Questo portava all’attivazione costante di canali di bypass che consentivano lo scarico direttamente a mare attraverso il Torrente Macchia. Bypass che risultavano essere in larga parte non autorizzati e dunque non utilizzabili.

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Le analisi condotte dall’Arpa non lasciano spazio all’immaginazione: i risultati evidenziano valori centinaia di volte sopra i parametri di legge delle sostanze inquinanti gettate in mare.