LAMPEDUSA – C’è anche Lampedusa tra i protagonisti della “Mission Starfish 2030: restore our ocean and waters“, l’iniziativa dell’UE che mira a proteggere e rigenerare gli ecosistemi marini con un approccio interistituzionale e interdisciplinare. La giunta Schifani, su proposta dell’assessore regionale del Territorio e Ambiente, Elena Pagana, ha approvato un progetto pilota che farà della più grande delle Pelagie un “Faro del Mediterraneo“.
È stato inoltre approvato uno schema di governance per l’implementazione delle azioni necessarie, che prevede la creazione di una task force guidata dalla dirigente del Dipartimento Ambiente, Patrizia Valenti. Questa task force coordinerà il lavoro di tutti i dipartimenti regionali coinvolti: Acqua e Rifiuti, Energia, Protezione Civile, Pesca, Lavoro, Famiglia e Politiche Sociali, Istruzione e Programmazione. La task force collaborerà con le istituzioni locali, l’Università di Palermo e i referenti nazionali e internazionali del programma.
“La “Starfish Mission 2030″, con il coinvolgimento dei referenti istituzionali e degli stakeholder, apre a una nuova visione e prospettiva del mare e dell’ambiente”, ha dichiarato l’assessore Pagana. “La tutela dell’ambiente passa attraverso la protezione del nostro mare, eliminando e prevenendo l’inquinamento. Questo significa anche investire in ricerca, economia circolare e sviluppo. Lampedusa “Faro del Mediterraneo” sarà un hub locale per la sperimentazione di pratiche innovative da esportare in tutto il Mare Nostrum”.
La missione si distingue per il suo approccio multisettoriale, che promuove l’integrazione tra ricerca, innovazione, trasferimento tecnologico, attività scientifica, formazione e divulgazione. L’obiettivo è concentrare i finanziamenti dell’UE per la tutela del mare verso un unico scopo.
Ispirata alla forma della stella marina, la “Mission Starfish 2030”, parte del programma Horizon Europe, persegue cinque obiettivi principali che richiedono il coinvolgimento di esperti in vari campi: proteggere e rigenerare gli ecosistemi e la biodiversità marina e d’acqua dolce; prevenire ed eliminare l’inquinamento di oceani, mari e acque; rendere l’economia blu circolare e a zero emissioni; creare un sistema di conoscenza digitale di mari, oceani e acque; incentivare la mobilitazione e il coinvolgimento del pubblico.