LAMPEDUSA – Nessun trasferimento di migranti da Lampedusa è stato pianificato per la mattina di oggi: lo comunica la prefettura di Agrigento. Pertanto, al momento, ci sono ancora 1.104 ospiti presso l’hotspot di contrada Imbriacola sull’isola.
Un centinaio di migranti in fuga
Il temporaneo blocco dei trasferimenti via traghetto di linea è dovuto al fatto che ci sono attualmente 1.200 migranti nelle tensostrutture di Porto Empedocle, e circa un centinaio di loro si sono allontanati in modo arbitrario dalla struttura e sono attualmente ricercati.
La situazione a Porto Empedocle è caotica, con i migranti stipati nelle tensostrutture che cercano continuamente di fuggire. Le Forze dell’Ordine sono schierate nel centro di accoglienza per cercare di gestire la situazione, ma i trasferimenti dei migranti verso il Nord Italia stanno avvenendo a singhiozzo a causa della mancata disponibilità delle autolinee private a mettersi in viaggio. Questa situazione sta contribuendo al sovraffollamento.
Ieri, durante la tarda mattinata, circa 200 migranti si erano allontanati dalla struttura, dirigendosi lungo la strada principale del paese. I carabinieri sono intervenuti per bloccarli e riportarli indietro, garantendo trasferimenti rapidi. Tra coloro che erano fuggiti, c’era anche un quindicenne tunisino che affermava di essere stato maltrattato dagli adulti. I volontari di Camastra hanno chiesto al Prefetto di Agrigento, Filippo Romano, e al Questore, Emanuele Ricifari, se fosse possibile portarlo con loro nel loro piccolo paese nella provincia di Agrigento.
Aggiornamenti sui trasferimenti
Trecento dei 1.200 migranti sistemati nelle tensostrutture di Porto Empedocle verranno trasferiti entro oggi tramite pullman, per i quali la Prefettura di Agrigento è riuscita a trovare disponibilità. Tuttavia, dopo l’incidente stradale di venerdì lungo l’autostrada A1, che ha causato la morte di due autisti di un bus che trasportava migranti, molte ditte di autolinee non sono più disponibili a effettuare trasferimenti di migranti.
Ancora una piccola vittima del mare
Un neonato nato su un barcone da Sfax, insieme ad altre 39 persone, è purtroppo deceduto per asfissia neonatale. La madre, una ventenne nordafricana, viaggiava da sola. Quando è sbarcata con il corpo del neonato tra le braccia, i medici hanno scoperto che madre e figlio erano ancora legati dal cordone ombelicale e che la placenta non era stata completamente espulsa. Per questo motivo, è stato necessario il suo trasferimento in un reparto di Ginecologia ed Ostetricia. Il neonato aveva emesso alcuni vagiti poco dopo il parto, durante il quale la donna era stata assistita da altre donne a bordo del barcone, ma purtroppo non è sopravvissuto.
Migranti, in corso Cdm con nuove norme
CdM in corso, con all’ordine del giorno anche norme sui migranti, come l’estensione a 18 mesi del limite per il rimpatrio. “Rivoluzione copernicana“, l’ha definita la premier Giorgia Meloni.
“Chiunque abbia onestà intellettuale – ha aggiunto – deve riconoscere che la presidente della Commissione Ue ha detto parole in tema d’immigrazione mai usate dall’Ue, riassunte così: ‘Siamo noi a decidere chi entra, non i trafficanti‘“. Poi: “Non capisco cosa propone il Pd. Io sono chiara: sarete rimpatriati se non avete diritto all’asilo politico“.