CATANIA – Il rogo che ha minacciato l’intero aeroporto Fontanarossa di Catania potrebbe essere partito dal cavo di una stampante. L’ipotesi è ancora da approfondire ma è quanto dichiarato dai vigili del fuoco nella prima relazione sull’incendio depositata alla Procura etnea. Le alte lingue di fuoco hanno danneggiato il Terminal principale e nei giorni scorsi è stata esclusa la matrice dolosa.
A destare sospetto è la grossa macchia scura notata dai vigili del fuoco accanto alla stampante. Se l’intuizione fosse confermata, sarebbe evidente che l’incendio, che ha messo in ginocchio lo scalo, ha avuto origine accidentale.
Lunedì i consulenti nominati dalla Procura faranno il primo sopralluogo, cominceranno i lavori e si dovranno pronunciare su quanto accaduto. L’indagine è portata avanti dalla Squadra Mobile di Catania.
La ricostruzione dell’incendio a Fontanarossa
Tutto è cominciato nella tarda serata del 16 luglio scorso, intorno alle 23,30, quando una nube di fumo nero ha coperto l’aeroporto. Inevitabile il panico tra i dipendenti e coloro che si trovavano all’interno della struttura: tutti hanno dovuto lasciare l’edificio a causa delle alte lingue di fuoco. L’incendio è divampato nella zona bassa dell’aerostazione per cause ancora da determinare.
La testimonianza
Secondo quanto raccontato dai presenti, sembrerebbe che il fumo abbia prima ricoperto la parte sinistra, per poi interessare anche la parte destra della struttura.
“Ad un certo punto hanno tutti iniziato a correre via e gridare“, racconta una persona presente all’interno dell’aeroporto. “Tutti scappavano, spingevano e piangevano. Il mio primo pensiero è stato che qualcuno avesse uscito una pistola. Poi le urla: ‘fuori, fuori, fuori’. Siamo tutti usciti fuori e in poco tempo una nube di fumo nero ha coperto la struttura, poi è saltata la luce“, conclude il testimone.