SICILIA – Duplice trapianto a Palermo e Torino che hanno coinvolto e, chissà, intrecciato un uomo di Catania e una bimba. La storia di Doua è quella di una bambina di tre anni che è arrivata a Lampedusa un anno fa su un barcone proveniente dalla Tunisia, dopo nove ore di traversata del Canale di Sicilia.
Doua soffriva di Crigler Najjar, una malattia genetica che causa un’elevata concentrazione di bilirubina nel sangue e danni cerebrali irreversibili.
Duplice trapianto a Palermo e Torino: la storia della piccola Doua
I genitori speravano di trovare cure per la loro figlia, ma in Tunisia non c’erano soluzioni disponibili, né trapianti di fegato pediatrici né fototerapia adeguata. A Lampedusa, le condizioni di Doua sono apparse subito gravi a causa della mancanza di terapia con lampada UV per tre giorni.
I medici hanno quindi organizzato il trasferimento di Doua insieme a sua madre Sabah all’ospedale dei bambini di Palermo, e successivamente al centro di alta specializzazione.
Doua ha quindi trascorso un anno sottoponendosi alla fototerapia in attesa di un donatore compatibile, fino a quando finalmente, a fine aprile, ha ricevuto il trapianto di fegato presso l’Ismett. Il padre esprime gratitudine all’Italia per tutto ciò che è stato fatto per la loro bambina e ritiene che sia il Paese in grado di offrire sicurezza a Doua.
Il direttore del dipartimento di pediatria, Jean De Ville, sottolinea che curare un bambino significa prendersi cura di tutta la famiglia, consentendo al padre di cercare lavoro e alla madre di occuparsi degli altri figli. Ora la famiglia può finalmente condurre una vita normale.
Trapianto di cuore e polmoni per un uomo di 43 anni
In un’altra storia, un uomo siciliano di 43 anni affetto da una grave malattia polmonare ha subito un trapianto di cuore e polmoni all’ospedale Molinette di Torino. Il 43enne ha donato il proprio cuore a una donna di 51 anni.
I medici in Italia non praticavano un intervento del genere, conosciuto come “trapianto di cuore domino“, da quasi trent’anni. La famiglia dell’uomo si dichiara felice e orgogliosa, e la sorella sottolinea la sua forza e coraggio nella lotta contro la malattia. La famiglia proviene da un paese nella provincia di Catania.
La donna riconosce il merito del personale medico che ha seguito il caso di suo fratello in Sicilia e in Piemonte, elogiando le loro competenze e sensibilità. Senza il loro sostegno, sarebbe stato molto più difficile affrontare la situazione.
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