CATANIA – Sarebbe stata affiancata dal conducente di un’auto in marcia, mentre si trovava in strada nei pressi della Stazione Ferroviaria di Catania, che le avrebbe lanciato del solvente in faccia dopo averle urlato il cognome di un collaboratore di giustizia che in passato avrebbe frequentato: vittima una donna, condotta in ospedale e che avrebbe riportato un arrossamento al viso guaribile, secondo la prognosi dei medici del nosocomio, in sette giorni.
La donna avrebbe confermato agli agenti giunti sul posto e che adesso indagano sull’accaduto, che in passato avrebbe frequentato un collaboratore di giustizia di Adrano.
Chi è Salvatore Giarrizzo
Il cognome urlato dall’uomo in auto, prima di lanciare il liquido alla donna, sarebbe stato “Giarrizzo“. Quest’ultimo era il boss e reggente, anni fa, del clan mafioso Scalisi, arrestato nel 2020 durante l’operazione “The King“. Nell’estate dello stesso anno, Giarrizzo, decise di collaborare con la giustizia diventando un pentito. Da lì iniziarono una serie di eventi delittuosi a discapito del boss e della sua famiglia. Era il 2021 quando venne incendiato un camion dei panini di un familiare del collaboratore e che era stato in uso allo stesso Salvatore Giarrizzo. Dalle intercettazioni disposte dalla Direzione Distrettuale Antimafia nell’ambito dell’inchiesta “Triade“ del marzo del 2021, erano emersi dei progetti di vendetta della cosca adranita nei confronti del pentito e dei suoi familiari. Le indagini eseguite dal Commissariato di Adrano e dalla Squadra Mobile di Catania, fecero emergere – secondo la Direzione Distrettuale Antimafia etnea – “il forte disappunto tra gli affiliati al clan Scalisi” per la decisione di Giarrizzo di diventare un collaboratore di giustizia, tanto da “progettare atti intimidatori nei suoi confronti“.
Le indagini sull’episodio di ieri
In merito a quanto accaduto ieri sera sono state avviate delle indagini. Gli agenti della Squadra Mobile della Questura di Catania stanno indagando al fine di ricostruire con esattezza la vicenda che ha visto protagonista la donna e identificare l’autore del gesto. Al momento, secondo le prime informazioni trapelate, non sarebbe esclusa alcuna pista.