ITALIA – Lutto nel mondo del cinema: è morto, a Ravenna, l’attore e regista Ivano Marescotti. Aveva 77 anni.
Era da qualche giorno ricoverato all’ospedale civile di Ravenna a causa del peggioramento delle sue condizioni fisiche legate a una grave malattia.
Lascia la moglie Erika, che aveva sposato un anno fa, e la figlia Iliade nata nel suo matrimonio precedente.
Ha interpretato oltre cinquanta film, lavorando con registi quali Anthony Minghella, Ridley Scott e Roberto Benigni (Johnny Stecchino e Il mostro), Marco Risi, Pupi Avati, Marco Tullio Giordana, Maurizio Nichetti, Carlo Mazzacurati e con Gennaro Nunziante nei film di Checco Zalone.
Il suo ultimo film è Criminali si diventa, regia di Luca Trovellesi Cesana e Alessandro Tarabelli. Ha avuto 6 candidature al Nastro d’argento, che vince nel 2004 per l’interpretazione nel cortometraggio Assicurazione sulla vita di Tommaso Cariboni e Augusto Modigliani.
Nel febbraio dell’anno scorso, l’attore aveva annunciato la sua decisione di ritirarsi dalle scene per dedicarsi esclusivamente al “Teatro Accademia Marescotti” a Ravenna. Durante la sua carriera, ha interpretato ruoli memorabili, come il dottor Randazzo in Johnny Stecchino di Benigni.
Il suo esordio al cinema risale al 1989, quando ha avuto una piccola parte nel film La cintura. Lo stesso anno ha incontrato Silvio Soldini e ha partecipato al film L’aria serena dell’ovest.
Tante anche le fiction, a partire da La Neve nel bicchiere di Florestano Vancini (1984) fino a Màkari, regia di Michele Soavi (2021), passando per Don Matteo e Che Dio ci aiuti e tanti altri titoli.
Profondamente legato alla Romagna, Marescotti a partire dagli anni ’90 ha iniziato un approfondito lavoro di recupero del romagnolo, tornando in teatro con i testi di Raffaello Baldini, per poi rileggere e riscrivere alla sua maniera Dante (Dante, un patàca ispirato alla Divina Commedia) e Ariosto (Bagnacavàl, una contaminazione tra il basso romagnolo e l’Orlando Furioso).