CATANIA – “Cari amici, mi state scrivendo in tanti per dimostrarmi affetto, sostegno e chiedermi di più sulle immagini di stamane. In realtà, devo dirvi, non c’è niente di nuovo. Di fronte ai ripetuti insulti, abbiamo solo ribadito concetti già espressi da tempo, che tutti voi sapete“.
Inizia così l’assessore Falcone a chiarire e a rispondere alle domande di quanti in queste ore hanno seguito la vicenda con Miccichè; una discussione con toni accesi e parole dette a gran voce, durante la Festa Tricolore di Fratelli d’Italia di ieri a Catania.
“Da sempre siamo in campo seguendo il principio irrinunciabile della lealtà. Lealtà verso i Governi che sosteniamo, lealtà verso Forza Italia, ma soprattutto lealtà verso la Sicilia e i siciliani. Questa per noi è la strada maestra. Per noi la politica non è il potere per il potere. Per noi la politica è da sempre coerenza e dedizione al servizio delle Istituzioni.
Ecco perché il nostro impegno a costruire ci porterà sempre a sbarrare la strada a chi vuole solo distruggere. Qualcuno deve farsene una ragione: il solito circo, per quanto ci riguarda, è finito!
Al fianco del Presidente Renato Schifani, quindi, con la rinnovata vitalità di Forza Italia, pilastro insostituibile del centro destra, faremo parlare i fatti“, ha concluso Falcone.
Il botta e risposta tra Falcone e Miccichè
“Marco Falcone è uno str…o“. Inizia tutto con questa frase, detta tra il serio e lo scherzo da Gianfranco Miccichè, all’Hotel Dune di Catania. Sul palco ci sono il coordinatore di Forza Italia Miccichè e l’assessore all’Economia Marco Falcone, anche lui di Fi, ma ormai diviso dal leader, perché vicino al Presidente della Regione Renato Schifani.
Il Governatore ha partecipato alla convention ma quando succede lo scontro frontale tra i due forzisti è andato via da pochi minuti. Da quel momento succede di tutto. Marco Falcone prende il microfono. Ma Miccichè lo incalza: “Non devi dire bugie, devi raccontare la verità“. Ma a quel punto Falcone tira fuori retroscena inediti sulla elezione del Presidente dell’Ars Gaetano Galvagno e sugli accordi mancati per la vicepresidenza di Michele Mancuso.
Falcone inizia a ricordare le parole dette da Miccichè il giorno dell’elezione del nuovo Presidente dell’Ars: “Sei stato tu a dire che non ti sentivi più parte della maggioranza. È tutto documentato da giornali e siti“. E aggiunge: “Non è possibile che ogni assessore faceva disastri e solo tu eri quello che riteneva di essere l’uomo integro“.
Ed ecco lanciare la bomba: “La notte andavi a concludere accordi o chiedevi delle cose e poi incassavi. Il giorno dopo ti lamentavi. Quello che ti ha dato Musumeci e che ci ha dato, non ce lo darà mai nessuno”. E inizia a fare l’elenco, davanti a un Miccichè che continua a dirgli: “Sei un imbroglione“.