CATANIA – Catania si conferma la città con il maggio rincaro di prezzi in Italia.
Anche ad ottobre, secondo i dati Istat, l’inflazione è in aumento rispetto al resto del Paese, attestandosi al 15,6 %, quasi quattro punti percentuali in più rispetto al dato nazionale.
L’inflazione a Catania è molto penalizzante anche nel confronto con altre città italiane al di sopra dei 150mila abitanti: è quasi il doppio, ad esempio, di quella registrata ad Aosta, ferma all’8,7 %.
“Catania, dunque, logorata dall’inflazione, è in piena emergenza sociale“, sottolinea il presidente provinciale della Federconsumatori, Salvo Nicosia.
“Oltre al costo dei prodotti energetici, a svuotare le tasche dei catanesi, precisa il presidente, sono soprattutto i prezzi dei beni alimentari, pane, pasta, latticini, carne e pesce, frutta, verdura e olio d’oliva, al punto da modificare le abitudini delle famiglie“.
Come conferma anche l’Osservatorio nazionale della Federconsumatori, il consumo di carne e pesce è diminuito del 16,8 %, quello di frutta e verdura del 12,9 %; il tutto accompagnato da un 46 % dei cittadini che sceglie prodotti meno pregiati e di qualità inferiore, meno costosi. Un motivo in più per i catanesi per inseguire, in maniera stressante, le campagne promozionali, come quella del Black Friday, soprattutto per gli strumenti di uso casalingo e per gli alimentari.
Peraltro, “i catanesi, quest’anno, hanno subito anche un’altra batosta: l’aumento della tassa sui rifiuti, la Tari, aumentata del 18 %“.
Per Nicosia, le famiglie catanesi sono, dunque, al collasso, e sollecita aiuti concreti, soprattutto per i più bisognosi, “per le migliaia di catanesi, molti dei quali senza lavoro, che non riescono a sbarcare il lunario, e per i quali appaiono inadeguati i provvedimenti previsti dal Decreto Legge Aiuti Quater“.
Appare, ad esempio, “incomprensibile e assurdo che le famiglie, le cosiddette utenze domestiche, siano state escluse dalla rateizzazione delle bollette di gas e luce, con l’aggravante del distacco forzato delle forniture agli utenti morosi; è necessaria una moratoria sui distacchi incolpevoli“.
Salvo Nicosia sottolinea la necessità che “il governo passi dagli slogan e dalle parole ai fatti, con provvedimenti di carattere generale, per la sterilizzazione dell’inflazione, con il blocco dei fenomeni speculativi, rafforzando i poteri dell’autorità di vigilanza sui prezzi e istituendo osservatori territoriali, con la partecipazione attiva delle associazioni dei consumatori, senza dimenticare gli aiuti concreti alle famiglie, come la riduzione dell’IVA per i prodotti di prima necessità: secondo una stima della Federconsumatori, si avrebbe un risparmio, annuo, di 531,57 euro a famiglia“.
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