PALERMO – Avrebbero messo a segno una serie di truffe promettendo la vendita di immobili tra Palermo, Milano e Roma senza che realmente esistessero o, in ogni caso, non avendo alcun titolo per farlo.
Un giro illecito di affari che, secondo l’accusa, sfiora il milione di euro. E tra le vittime raggirate ci sarebbero un magistrato in pensione del Tribunale di Oristano, almeno tre noti imprenditori agrigentini e anche un maresciallo dei carabinieri. Ed è proprio grazie alle loro denunce che scaturisce l’intera attività investigativa fino al processo.
La figura chiave dell’intera inchiesta è Giorgio Girgenti, imputato per il reato di truffa aggravata insieme alla moglie Rosalia Grecale e al barone Ferdinando La Lumia.
Ieri mattina si è aperto il dibattimento davanti i giudici della quinta sezione penale del tribunale di Palermo. Al via l’escussione dei primi testimoni chiamati dall’accusa, ovvero le persone truffate.
In aula ha deposto la dottoressa Annie Cecile Pinello, magistrato oggi in pensione, che ha riferito come il Girgenti, instaurando con la stessa e con il padre un rapporto per ben otto anni, sia riuscito a farsi consegnare senza mai restituire ben 243mila euro.
Sul banco dei testimoni è poi comparso il costruttore agrigentino Di Salvo che ha dichiarato di aver corrisposto una somma di circa mezzo milione di euro dopo aver ricevuto proposte su alcuni investimenti immobiliari tra Milano e Roma.
In aula sono intervenuti gli avvocati Paolo Grillo, Valentina Clementi, Diego Galluzzo e Samantha Borsellino. Si torna in aula il 10 gennaio per sentire le altre persone offese.