ENNA – Sono iniziati oggi gli esami di maturità in Italia e, a quanto pare, uno studente siciliano ha scelto di inaugurarli in un modo tutt’altro che convenzionale.
In una scuola di Enna, un ragazzo di 19 anni, si è presentato all’esame con una maglietta fortemente provocatoria. “La scuola italiana fa schifo“, si legge sulla maglia del giovane che ha voluto trasmettere un messaggio di evidente protesta e dissenso nei confronti del sistema scolastico italiano che, a parere del 19enne, sarebbe non poco discutibile.
“Mi hanno detto di vestirmi in maniera consona alla prova che affronterò oggi. Non c’è modo più consono di questo“, ha scritto su TikTok il ragazzo.
In un post pubblicato dal giovane sui suoi profili social, ha spiegato meglio la ragione della sua scelta.
“Arrivato alla maturità non ho cambiato idea, il sistema scolastico italiano fa schifo. In questo paese la scuola è l’ultima ruota del carro. Nessuno pensa a noi. Noi maturandi abbiamo perso quasi due anni di scuola. Siamo uno dei paesi in Europa che ha fatto più DAD. In quel momento non capivamo a pieno quanto ci stavano togliendo ma adesso che siamo alla fine del percorso abbiamo preso consapevolezza”.
“Quei due anni hanno fatto emergere tutti i problemi di questo sistema scolastico: digitalizzazione assente, nessun argine per l’abbandono scolastico, didattica frontale poco stimolante, strutture fatiscenti, personale poco formato, mal pagato e demotivato. E nonostante tutti sapessero in che stato versasse la nostra scuola la prima cosa che si sacrificava era proprio quella. Quando doveva essere l’ultimo luogo ad essere chiuso. Migliaia di studenti che vengono dalle famiglie più svantaggiate, si sono arresi. Noi fortunati, che stiamo affrontando la maturità, alla fine abbiamo riempito alla meno peggio le lacune che si sono create in quei mesi bui e ci arrabbiamo per tutti i momenti che abbiamo perso e che non riavremo mai“.
“Non mi sarei mai dato pace se non avessi, durante la maturità, momento simbolo dell’anacronismo di questo sistema, tentato di attirare l’attenzione su una scuola che è ormai in cenere, il luogo che è la base del nostro sistema democratico abbandonato a se stesso. Per questo ho indossato questa maglia e scritto questa lettera. Noi non andremo più a scuola ma altri studenti varcheranno quelle porte e combatterò per fare in modo che abbiano un’esperienza migliore della mia“.