ITALIA – Ricorre oggi il centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini. Poeta, regista e scrittore viene ricordato a distanza di decenni dalla sua morte che ancora oggi rappresenta un mistero mai del tutto chiarito.
Il noto poeta fu brutalmente ucciso la notte del 2 novembre 1975 a Roma da Pino Pelosi che lo travolse mentre era alla guida dell’auto del celebre autore. Nonostante questa versione dei fatti sia considerata quella più attendibile, sono ancora tanti, e forse troppi, i dubbi che si celano dietro la tragica fine dell’autore.
Nato il 5 marzo 1922 a Bologna, Pasolini era noto, oltre che per le sue indiscusse doti letterarie e cinematografiche, per la sua capacità di rompere ogni equilibrio e di essere portatore di innovazioni e di idee profondamente rivoluzionarie.
Non rinunciò mai, infatti, a esporre le sue evidenti tendenze politiche, tantomeno la sua omosessualità che – com’è facile immaginare – fu fortemente criticata dai suoi contemporanei.
Mattarella ricorda Pasolini: “La sua voce è ancora attuale”
A sottolineare l’enorme contributo di Pier Paolo Pasolini nell’ambito culturale è stato proprio Sergio Mattarella che, in occasione del centenario della sua nascita, si è espresso così: “La sua voce, che voleva mettere in guardia sulle ambivalenze del progresso e della contemporaneità, che intendeva segnalare i possibili impoverimenti per l’umanità, travestiti da maggiori ricchezze, rappresenta tuttora una testimonianza su cui riflettere“.
L’amore di Pasolini per la Sicilia
Sembra che Pier Paolo Pasolini provasse un profondo amore per i territori siciliani di cui parla in alcuni suoi reportage che sono giunti fino a noi.
“Avevo sempre pensato e detto – spiega l’autore nel suo libretto da viaggio – che la città dove preferisco vivere è Roma, seguita da Ferrara e Livorno. Ma non avevo visto ancora, e conosciuto bene, Reggio, Catania, Siracusa. Non c’è dubbio, non c’è il minimo dubbio che vorrei vivere qui: vivere e morirci, non di pace, come con Lawrence a Ravello, ma di gioia“.