CATANIA – Dopo l’edizione in streaming del 2020, quest’anno è tornata con manifestazioni e produzioni in presenza la “Notte dei ricercatori”, l’iniziativa promossa, dal 2005, dalla Commissione Europea in tutti i paesi della UE “con l’obiettivo di creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante”. L’Italia ha aderito e i più importanti istituti di ricerca di Catania hanno risposto con entusiasmo ad uno dei sei progetti in cui è stata suddivisa l’iniziativa, SHARPER (SHAring Researchers’ Passion for Engaging Responsiveness), organizzando, in musei, palazzi, piazze, strade cittadine, un’articolata serie di conferenze, incontri, esposizioni e dimostrazioni scientifiche che, tra la sera del 24 e la mattina del 25 Settembre, hanno coinvolto un pubblico numeroso e attento.
All’appuntamento non poteva mancare la Scuola Secondaria Statale di I grado “Quirino Maiorana”, da quasi sessant’anni centro di crescita e formazione culturale della città. Su impulso della Dirigente Scolastica, dott.ssa Gisella Barbagallo, un nutrito gruppo di alunni della scuola, guidato dalle docenti di Matematica e Scienze, prof.sse Lucia Milici e Grazia Uccellatore, ha così visitato le esposizioni allestite in Piazza Università e nel cortile di Palazzo Platamone trasformati per l’occasione in veri e propri laboratori a cielo aperto. Gli esperimenti sui polimeri, realizzati dal Dipartimento di Scienze Chimiche dell’Università di Catania, e le dimostrazioni scientifiche, preparate dal Dipartimento di Ingegneria Civile e Architettura, sul rischio idrogeologico connesso ai cambiamenti climatici, hanno destato grande interesse nei ragazzi, già da tempo sensibilizzati dalla scuola sulle tematiche ambientali, mentre lo stand dedicato a “La chimica nella scena del crimine”, anch’esso curato dal Dipartimento di Scienze Chimiche in collaborazione con la Polizia Scientifica, tra impronte digitali e sofisticate tecniche di rilevamento delle tracce ematiche, ha fatto vivere agli alunni emozioni degne di un’intrigante puntata di “CSI – Scena del crimine”.
Al Palazzo della Cultura, poi, i ragazzi hanno incontrato l’Istituto per la Microelettronica e Microsistemi (IMM-CNR) di Catania impegnato nella ricerca sulle nanotecnologie, “amiche dell’uomo” perché sempre più applicate nella produzione di energia pulita e nella purificazione delle acque, mentre passando dallo stand del Dipartimento di Fisica e Astronomia a quello del Dipartimento di Agricoltura Alimentazione e Ambiente hanno scoperto, da un parte, le enormi possibilità derivanti in campo energetico dallo sfruttamento dei neutrini, dall’altra, le sorprendenti applicazioni della scienza nel comparto alimentare e, addirittura, in cucina.
Un’immersione totale e coinvolgente nel mondo della scienza, dunque, interessante, ma apprezzata dai ragazzi anche come necessaria soprattutto in un momento storico come quello che viviamo in cui tanto l’attualità quanto le sfide per il futuro del nostro pianeta chiamano tutti a salvaguardare e rafforzare il legame tra ricerca e società nella consapevolezza che solo interlocutori preparati, autorevoli e affidabili possono fornire a ciascuno di noi le risposte che quotidianamente cerchiamo.